ticinolibero
Cronaca
14.04.16 - 07:000
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17

Nicola Pini svela il segreto del PLR locarnese. «E ora occupiamoci del futuro... »

«Alain Scherrer? Il suo approccio è stato apprezzato. Prima delle elezioni non c'è stato un dibattito sul futuro della regione»

LOCARNO - Il Locarnese rimane feudo PLR, con crescite o conferme un po' ovunque. Ne abbiamo parlato con il presidente distrettuale Nicola Pini, che in Città festeggia un risultato personale ottimo, oltre alla brillante riconferma del sindaco Alain Scherrer.Partiamo dal suo risultato personale: a Locarno lei è stato il più votato – dopo Scherrer e Giovannacci – per il Consiglio comunale. Un’ottima votazione, ma anche una grande responsabilità…«È un cocktail di emozioni. Da una parte la felicità e la soddisfazione per un riscontro positivo e un apprezzamento verso il mio modo di intendere e di fare la politica, i miei valori, le mie proposte; dall’altra le vertigini per un consenso davvero ampio, ampissimo, che implica un’importante assunzione di responsabilità e il dovere di avere una marcia in più sui dossier, anche quelli più spinosi. Una situazione, questa, che ho già vissuto l’anno scorso, entrando nel parlamento cantonale quale deputato più votato, e dalla quale non mi sono sottratto. E come ogni cocktail che si rispetti, vi è anche una punta di amarognolo, pensando a coloro che non sono stati eletti e ne sono dispiaciuti. Spero che possano essere integrati e dare il loro contributo alla cosa pubblica in altri modi: la politica ha bisogno di loro».Anche il sindaco Scherrer ha fatto una votazione strepitosa, pur essendo sindaco da poco. Merito della sua popolarità, o c’è di più?«Alain fa politica da tanto e le persone lo conoscono non solo personalmente, ma anche politicamente. Da qualche mese è diventato sindaco e ha fatto capire qual è il suo modo di ricoprire la carica, all’insegna dello spirito di servizio e di gruppo, del sorriso e della gentilezza anche per dire no, della condivisione delle proposte e della volontà di lavorare insieme. Non è quindi un caso che sia stato molto votato non solo nel PLR, ma anche negli altri partiti». Per il Municipio “ballavano” i seggi di Salvioni e Moretti: le polemiche nelle settimane prima del voto che hanno colpito i due non hanno avuto effetti?«Va ribadito che solitamente l'uscente è avvantaggiato perché ha una conoscenza dei dossier e una visibilità superiore a chi lo sfida. Se le polemiche da una parte hanno probabilmente indebolito i municipali uscenti, dall’altra hanno dato loro la possibilità di esprimersi e di spiegarsi, come anche di attivare un certo “spirito di salvataggio”. Sono state polemiche pre-elettorali? Il sospetto c’è. Vedremo se nei prossimi quattro anni sarà dedicata la stessa attenzione, in modo costruttivo, ai temi della sicurezza e della presa a carico degli anziani. Io lo spero. Non posso peraltro nascondere una certa delusione in merito al fatto che, in questa campagna, un dibattito sul futuro di Locarno e del Locarnese è mancato, purtroppo».Un po’ ovunque nel Cantone il PLR ha perso terreno. Non a Locarno, dove avanza e conquista un seggio in Consiglio comunale. Qual è il segreto del PLR locarnese?«A Locarno abbiamo conquistato 400 schede in più, raggiungendo più del 41% per il Municipio e quasi il 38% per il Consiglio comunale. Il PLR ha inoltre confermato il proprio primato in molti altri Comuni del Locarnese, anche con percentuali superiori o vicine al 40%, come a Minusio, ad Ascona e nel Gambarogno, ma anche a Losone, Tenero, Brissago. Inoltre tutti i nostri sindaci presentatisi alle urne sono stati confermati, e a Gordola abbiamo pure conquistato il sindacato grazie al giovane ma competente Damiano Vignuta. Non c’è che dire, il Locarnese liberale radicale va bene! Il segreto? Il lavoro. Sono ormai diversi anni che abbiamo un distretto, delle sezioni e delle persone che lavorano sodo. Vi sono riunioni tra municipali della regione, workshop tematici aperti a tutti, momenti conviviali, confronti serrati. E cerchiamo di essere propositivi, si pensi ad esempio al rilancio dell’idea di realizzare un polo formativo alberghiero e turistico. In due parole: coinvolgimento e propositività».Guardiamo alla nuova legislatura: quali le priorità?«La priorità a livello strategico è capire come affrontare la rivoluzione AlpTransit, che avvicinerà Zurigo a meno di due ore e il Sottoceneri a una ventina di minuti. Vi sono importanti opportunità da sfruttare, in particolare in ambito turistico, sia da nord (oltre il 75% dei nostri turisti viene da oltre Gottardo) che anche da sud (un quinto della domanda globale di turismo è generata da ticinesi). Vista la riduzione dei tempi di percorrenza verso Locarno si potranno poi immaginare delle nuove offerte formative, o delle nuove opportunità occupazionali. Da evitare, a mio modo di vedere, il rischio di diventare una zona dormitorio. È il momento di attivarsi».
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