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Cronaca
01.05.18 - 14:340
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:51

Il dramma sulle montagne vallesane, Dadò ricorda commosso la guida, "il tuo tentativo di salvare i tuoi compagni ti fa grande onore. Riposa in pace, Uomo di montagna"

Mario Castiglioni, 59 anni, da tempo viveva in Ticino, ed è deceduto mentre guidava un gruppo di persone in Vallese. Gli alpinisti erano bloccati su una cresta, in pericolo di vita c'è anche la moglie. "L'ho conosciuto anni fa, mi chiese di riportargli gli scarponi d'alta quota che aveva lasciato a Kathmandu"

CHIASSO – La neve, il freddo, la tempesta hanno avuto, purtroppo, la meglio, prendendosi la vita di quattro escursionisti, mentre altri cinque sono in pericolo di vita. La tragedia è avvenuta in Svizzera, fra le Pigne d’Arolla e il Monte Collon, in territorio vallesano.

Il primo gruppo, di 10 alpinisti, con alla guida Mario Castiglioni, sarebbe dovuto arrivare oggi a Zermatt, il secondo, di 4 persone, fra cui italiani, francesi e tedeschi, avrebbero dovuto giungere per dormire in un rifugio. Ma tutti sono stati colti da una tempesta, che ha portato in brevissimo tempo la temperatura sotto i cinque gradi sotto lo zero. Le 14 persone si sono dovute così accampare come potevano, su una cresta e bloccate su una pendenza ghiacciata, senza sapere dove fossero: lì li hanno trovati i soccorsi, intervenuti con sette elicotteri, diversi medici e sette guide alpine di salvataggio. La guida purtroppo era già senza vita ed aveva lasciato il gruppo, già duramente provato, senza una direzione.

L’uomo in questione è ben noto in Ticino: è il titolare della MLG Mountain Guide di Chiasso che aveva organizzato la gita. Si chiamava Mario Castiglioni, aveva  59 anni e, comasco di origine, si era trasferito in Ticino da anni. Viveva in Valle di Muggio con la moglie, una donna bulgara che era con lui al momento del dramma e ora lotta fra la vita e la morte.

Fiorenzo Dadò, presidente del PPD e appassionato di alpinismo e di montagna. Conosceva Castiglioni, e ha voluto salutarlo con un toccante post social. “Il fascino delle montagne è dato dal fatto che sono belle…grandi…e pericolose… Così rispondeva Reinhold Messner a chi gli chiedeva perché andasse su montagne difficile e insidiose. Mi rendo però conto che per chi non ha questa passione, per chi non sente dentro di lui la forte necessità di spingersi in alto, la possibilità di morire in montagna può apparire assurda. Ho conosciuto Mario alcuni anni fa, quando tornavo dal mio terzo Ottomila in Himalaya e mi chiese di riportargli gli scarponi d'alta quota che aveva lasciato a Kathmandu. Riposa in pace Uomo di montagna, tu e i tuoi compagni di avventura. Il tuo eroico tentativo di salvare i tuoi compagni ti fa grande onore! Con la speranza che l'improvviso distacco dal nostro magnifico mondo ti sia stato perlomeno lieve”.
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