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Cronaca
04.05.18 - 16:200
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:51

Le agenzie di collocamento millantano posti che non esistono per raccogliere curriculum? La testimonianza, "li chiamai per un posto, qualche giorno dopo..."

Una ragazza racconta di essersi messa in contatto con una di queste agenzie per un lavoro, "mi sono stati chiesti i dati e le buste paga da inserire nel database". E le hanno offerto una prova per un lavoro completamente diverso, "senza neppure dirmi presso chi e a che condizioni. Mi hanno trattata come una che elemosinava"

BELLINZONA – Le agenzie di collocamento, per avere più curriculum a disposizione, creerebbero ad arte annunci per posizioni lavorative che in realtà non esistono, per attirare più persone? È la teoria, che purtroppo non è una novità e non sorprende molti utenti, pubblicata da una persona sul gruppo Facebook di Ticino&Lavoro: avrebbe tanto di prove telefoniche.

Naturalmente TicinoLibero, da sempre interessato a tematiche del lavoro, sta lavorando sul tema. E a stretto giro di posta abbiamo ricevuto la testimonianza di una ragazza che ricalca quanto raccontato, con un’altra agenzia. Non faremo i nomi, ma sommandola a quelle citate dall’utente, siamo già a tre.

“Una volta ho risposto a un annuncio di lavoro, mi hanno chiamato per un colloquio in agenzia ma quando mi sono presentata mi hanno fatto le solite domande per inserirmi nel database. Ho dato loro il mio cv e mi hanno chiesto anche le ultime buste paga”, ci racconta la giovane (nome noto alla redazione).

E poi? Del colloquio con l’azienda che offriva il posto che interessava a lei, nessuna traccia. Però un paio di giorni dopo viene chiamata dall’agenzia di collocamento. “Mi hanno detto che un loro cliente cercava una cameriera dalla settimana seguente. Ho permesso loro di inoltrare il mio cv e il giorno seguente mi chiama di nuovo l’agenzia per dirmi che il giorno successivo avrei avuto una prova presso il loro cliente”. Tutto rapido, insomma.

Ma alla ragazza non viene detto il nome del futuro datore di lavoro. “Io ho rifiutato perché non volevo fare una prova senza conoscere né il datore di lavoro, né le condizioni e neanche dove dover lavorare! L’agenzia si è anche arrabbiata perché secondo loro ho dato buca. Non ero né in disoccupazione né in assistenza e mi hanno trattato come una disperata che elemosinava lavoro, cosa che non ho mai fatto”, si sfoga con noi.

Non ha più avuto alcun contatto con l’agenzia, “penso mi abbiano messo sulla black list quando ho chiesto di poter fare un colloquio col loro cliente prima della prova”, scherza ora.

Il posto di lavoro originario, quello che l’aveva spinta a chiamare l’agenzia, esisteva realmente, o come viene sostenuto da più parti, era fittizio? Ammette di non saperlo con certezza, poiché “non mi interessava poi così tanto e ho lasciato perdere”, fatto sta che notizie da loro non ne ha mai ricevute.

Un’altra donna (sempre nome noto alla redazione) ci ha detto di aver avuto un’esperienza analoga una dozzina di anni fa, ma purtroppo non ha voluto rilasciarci la sua testimonianza.

Paola Bernasconi

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