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Cronaca
23.06.18 - 13:220

Negato il credito per i semafori tra Quartino e Cadenazzo, mozione di Giorgio Pellanda al Consiglio di Stato per "una nuova votazione"

"La maggioranza qualificata – si legge nel testo firmato da altri 50 deputati - non si è raggiunta per delle assenze, tipiche in un Parlamento di milizia, di alcuni deputati che avrebbero sostenuto il credito"

BELLINZONA – La bocciatura del Gran Consiglio per la concessione del credito per la realizzazione dei semafori utili a fluidificare il traffico tra Cadenazzo e Quartino sta generando parecchie polemiche nel Locarnese. I Comuni interessati dall'eventuale misura, nella fattispecie Locarno, Ascona, Muralto, Orselina e Tenero-Contra, hanno espresso la loro contrarietà in settimana attraverso un comunicato stampa dicendosi "delusi e amereggiati" dalla decisione presa dal Governo.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche Giorgio Pellanda che, insieme ad altri 50 deputati, ha presentato una mozione al Consiglio di Stato chiedendo di "rimettere in votazione la richiesta di credito per 3'300’000 franchi per la realizzazione dei semafori sulla strada cantonale PT406 Camorino-Locarno, tratta Cadenazzo-Quartino".

"La pur chiara maggioranza – si legge nel testo – (44 sì, 27 no e 6 astenuti su 77 votanti) non ha raggiunto la maggioranza qualificata di 46 voti favorevoli". Un risultato che "ha di fatto determinato la non approvazione del credito" e dovuto "all'assenza, tipica di un Parlamento di milizia, per motivi imponderabili di alcuni deputati che avrebbero sostenuto il credito".

Alla luce di questo fattore, "considerato che – continua Pellanda – la (risicata) bocciatura del credito è dovuta a motivi formali e che la Legge sul Gran Consiglio non impedisce di rimettere in votazione un oggetto, chiediamo che il citato messaggio venga proposto nuovamente dal Consiglio di Stato al voto del Gran Consiglio per un’effettiva verifica del risultato con un maggior numero di votanti".

Anche i deputati Bruno Buzzini, Fabio Badasci e Omar Balli hanno presentato una mozione al Consiglio di Stato a seguito della bocciatura del credito per la realizzazione delle opere di semaforizzazione sulla cantonale PT406. "Ritenuto che il messaggio – scrive Buzzinini – del 14 marzo 2018 n.7508 che chiedeva un credito di CHF 3'300'000 per la realizzazione delle opere di semaforizzazione sulla strada cantonale PT 406 Camorino-Locarno forse è stato oggetto di troppe critiche e forse di non sufficienti approfondimenti tecnici da parte di chi lo ha criticato, considerato che la maggioranza del Gran Consiglio ha approvato il credito non raggiungendo però la maggioranza qualificata, e premesso che il progetto di collegamento veloce A2-A13 - per il quale si ringrazia il Dipartimento del territorio per aver voluto anticipare la progettazione, verosimilmente dovrebbe vedere la luce entro 10-12 anni, considerato che l’attuale tracciato Cadenazzo-Locarno - dal primo gennaio 2020 diventerà strada nazionale e diventerà di competenza dell’Ufficio federale delle strade, è indispensabile agire subito con gli interventi".

"Non possiamo – spiega – continuare a lasciare che ogni giorno circa 28'000 automobilisti restino in colonna dal mattino fino alla sera. Questo per evidenti ragioni: perdite economiche, minor qualità di vita, aumento dell’inquinamento".

Di seguito ecco le domande sottoposte al Governo da Buzzini e cofirmatari:

-"Rivalutare il messaggio del Consiglio di Stato com’era stato presentato, apportando eventualmente delle modifiche per aumentare il grado di accettazione".

- "Di valutare inoltre, l’implementazione del grande rotondone a Quartino (per intenderci quello che era in funzione durante i lavori di sottopasso in zona FFS) e di valutare un sistema analogo anche a Cadenazzo. Questo per evitare che il flusso delle auto che scendono dalla strada cantonale del Monte Ceneri continui ad interrompere il flusso principale. Così facendo - togliendo le rotonde, creando due nuovi rotondoni a Cadenazzo e Quartino, e posando semafori intelligenti che garantiranno l’onda verde - come già indicato più volte dal Dipartimento del territorio si andrebbe sicuramente a sanare una situazione insostenibile".


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