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Cronaca
03.06.19 - 15:460

Infermiere in manette, "nessun altro collaboratore EOC è indagato. Grazie a chi ha segnalato le anomalie"

Dopo le ultime notizie divulgate dai media sull'uomo indagato per aver causato la morte di alcuni pazienti, l'Ente Ospedaliero Cantonale dice la sua: "Un caso, seppur grave, non deve gettare discredito su tutta la categoria del personale curante"

MENDRISIO – L’Ente Ospedaliero Cantonale dice la sua. Lo fa senza poter entrare nel merito delle indagini, spiegando di aver intenzione, appena possibile, di aprire un’inchiesta interna. Lo fa perché “negli ultimi giorni diversi media hanno pubblicato notizie di vario genere in relazione con il caso dell’ex-infermiere dell’Ospedale Regionale di Mendrisio attualmente in detenzione preventiva”.

Le accuse per lui sono pesanti: si pensa abbia favorito la morte di parecchi pazienti, soprattutto anziani in fase terminale, alterando le dosi di morfina e Dormicum. Il tutto era partito da una segnalazione per maltrattamenti. Ora si è arrivati addirittura all’accusa di fotografare e condividere immagini delle parti intime delle pazienti.

L’EOC ora parla, per tutelare i suoi collaboratori e tranquillizzare i pazienti. 

“L’Ente Ospedaliero Cantonale fin dall’inizio ha collaborato con le autorità inquirenti per far piena luce sull’accaduto e ha messo a disposizione del Ministero pubblico tutte le informazioni richieste relative al caso in questione. L’EOC si è attenuto e si attiene al divieto di informare, sia nei confronti dei propri collaboratori sia verso l’opinione pubblica, che il Procuratore pubblico ha deciso nei suoi confronti e che è tuttora in vigore”, si legge nella nota.

“L’EOC non intende entrare nel merito del caso in questione, ma desidera esprimere il suo profondo rincrescimento per la situazione e la propria vicinanza nei confronti dei pazienti e dei famigliari coinvolti. In linea con il proprio codice di condotta, l’EOC desidera ringraziare la persona che ha evidenziato il comportamento non adeguato dell’ex-collaboratore, permettendo in questo modo di procedere con la segnalazione all’autorità di vigilanza e contestualmente al Ministero pubblico. Non appena il Procuratore pubblico avrà tolto il divieto di informare, l’EOC avvierà un’inchiesta interna, in collaborazione con l’autorità di vigilanza, con la ferma intenzione di chiarire tutti gli aspetti”. 

Prosegue con un’importante precisazione: “L’inchiesta penale in corso, ad oggi, non vede imputato nessun altro collaboratore EOC. La sicurezza dei pazienti è tutelata, come confermato dall’Ufficio del Medico cantonale”.

“Il caso in questione, pur nella sua gravità, non deve gettare il sospetto e il discredito su tutta la categoria del personale curante, che con professionalità, dedizione ed empatia ogni giorno prende in carico i pazienti nelle strutture dell’EOC. L’EOC esprime il proprio sostegno a tutti i collaboratori, che facendo prova di impegno costante, permettono di perseguire la qualità delle cure sia presso l’Ospedale Regionale di Mendrisio sia in tutti gli altri ospedali dell’EOC. L’EOC, in conformità con le indicazioni del Ministero pubblico, non rilascerà ulteriori informazioni”, termina il comunicato.

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