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Cronaca
27.09.19 - 10:160

"C'era amianto ovunque, lo grattavano via dalle carrozze senza protezione". Si muove la Procura

Il Ministero Pubblico ha avviato una raccolta di informazioni preliminari sulle morti alle Officine. Sarebbero cinque negli ultimi anni, altrettante negli anni '90. Pare che negli anni 2000 vi fossero ancora vagoni con amianto

BELLINZONA - “L’amianto era presente ovunque, nell’aria. Non solamente nelle carrozze, bensì pure nella sala dei motori e in ‘Pittureria’. Fino alle tristi notizie delle prime morti Oltralpe, tuttavia, il rischio veniva sottovalutato. A tal punto che gli operai lavoravano senza badare alle possibili conseguenze”. Non usa mezzi termini, interpellato dal Corriere del Ticino, l’ex direttore delle Officine di Bellinzona Alfredo Keller.

Ma ai tempi, appunto, nessuno sapeva quanto fosse pericoloso l’amianto. Tanto che, racconta Keller, “gli operai grattavano via l’amianto dalle carrozze senza protezioni. Io stesso ho respirato le polveri, per fortuna non ho avuto conseguenze”.

La Suva aveva detto che non c’erano state morti a Bellinzona causate dall’amianto, la moglie di Marco Meroni ha testimoniato come il marito se ne è andato pochi mesi fa a causa di un tumore causato probabilmente dall’aver respirato le polveri. E sono emerse altre quattro morti sospette, avvenute negli ultimi anni: uno nel 2007 di un operaio biaschese, nel 2006 di un bellinzonese (attivo solo per sei mesi alle Officine), nel 2017 di un chiassese e qualche anno fa di un uomo di Arbedo-Castione.

E negli anni ’90 ad andarsene per tumori alla pleura erano stati quattro ex dipendenti e un macchinista, tutti sui 60 anni, attivi a Bellinzona una trentina d’anni prima.

Un medico, il dottor Franco Quadri, che lavora in pneumologia all’ospedale regionale di Bellinzona e valli, ha spiegato che tra fine anni ’80 e inizio anni ’90 molte persone si rivolsero a lui perché stavano risentendo dei danni causati dall’amianto, “Mi ricordo quegli anni perché c’erano stati dei casi di cui mi ero dovuto occupare personalmente. Non solo fra i dipendenti dell’Officina, ma anche fra quelli di ditte confederate impegnate nella posa di cucine, in particolare per quanto riguarda l’isolamento dei forni e delle cucine”, ha detto al CdT, il quale ha raccolto anche la testimonianza di un collaboratore delle Officine che ha parlato di decessi per tumore alla pleura tra ex collaboratori.

La Procura, intanto, contattata da La Regione, ha detto che si sta muovendo, raccogliendo informazioni preliminari. Reati, nel caso, prescritti? Non è detto, perché a quanto pare ancora negli anni 2000 c’erano una ventina di vagoni contenenti amianto.

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