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Cronaca
20.02.20 - 10:000
Aggiornamento: 10:33

Suicidio, parlarne o no? "Bisognerebbe tutelare chi è coinvolto da mancanze di rispetto e di atteggiamento etico"

Secodo la psicologa Silvia Mariana De Marco, l'effetto Werther potrebbe esistere. D'altronde, in casi come quello di Paradiso era ormai un segreto di Pulcinella, dunque "importante restare obiettivi e neutrali nei toni della narrazione del gesto"

LUGANO - A bloccare il traffico ferroviario l'altro giorno non è stato un guasto, come era stato comunicato inizialmente, bensì i soccorsi per una persona che aveva compiuto un atto estremo. Inizialmente non ne ha parlato nessuno, poi la notizia, ormai segreto di Pulcinella soprattutto nell'era dei social, è divenuta di dominio pubblico e TicinoLibero l'ha trattata parlando di quanto sia necessario che i problemi psicologici e psichici non vengano nascosti per poter essere affrontati al meglio.

La Psicologa Silvia Mariana De Marco ci ha inviato una sua riflessione dopo il nostro pezzo, che riportiamo volentieri nella sua interezza:

"Il tema del suicidio è un argomento molto delicato, ho letto con molto interesse l'articolo di Paola Bernasconi che coglie dei punti a mio avviso molto importanti.

Il suicidio assume molte sfumature, più o meno gravi, e che può interessare sia il pensiero sia l'azione, come in questo caso.

Come è stato giustamente precisato, sono molteplici i fattori che portano una persona a decidere di compiere un gesto così estremo ed è pressoché impossibile a posteriori sapere qual è stato (o quali sono stati) il fattore che ha influenzato maggiormente questa scelta.
Una cosa certa è che, per giungere ad un simile gesto, si è vissuto un grande e profondo disagio psicologico, esistenziale inascoltato o non visto.

Se da una parte è vero che un gesto del genere non deve essere visto e vissuto con vergogna (il disagio psicologico non dovrebbe esserlo mai), è altresì vero che non tutte le persone dimostrano di avere una minima sensibilità a riguardo. 

Non so se a qualcuno sia mai capitato di leggere i commenti a notizie simili, ma spesso si dividono tra chi porge le proprie condoglianze ed esprime cordoglio, e chi invece si scoccia/irrita/stufa, banalizza e usa toni sarcastici.

Credo che tutelare la persona interessata e i suoi eventuali familiari da quella che personalmente considero non solo una mancanza di rispetto ma anche di un atteggiamento etico, credo sia doveroso.

Per quanto riguarda l'effetto Werther, purtroppo esiste e considerando la velocità di informazione odierna ha addirittura acquisito un peso ancora maggiore. Una persona magari indecisa, dubbiosa, o che magari in passato ha già tentato il suicidio, può prendere forza e determinazione di fronte alla notizia che qualcuno che forse gli assomiglia ci sia riuscito.

Chiaramente quando la notizia è già conosciuta da tutti, come in questo caso, e quindi la discrezione assume la connotazione di una bugia atta a coprire il segreto di Pulcinella, ha poco senso mantenere il riserbo e perde ogni funzione protettiva.

L'importante è che, nella comunicazione mediatica, si resti il più possibile obiettivi e neutrali nei toni della narrazione di questo gesto.

Concludendo, evitare il gesto suicida è pressoché impossibile, ma questo non significa che non si possa fare nulla per prevenirli: informare la popolazione sui rischi della depressione e di altri disagi psicologici può essere uno dei passi più importanti da fare.

Richiedere aiuto o anche solo sostegno nei momenti in cui non sembra esserci più nessuna soluzione possibile non solo non è sinonimo di debolezza, ma anzi assume il significato più profondo del "prendersi cura".

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