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Cronaca
27.04.20 - 14:120
Aggiornamento: 15:09

Coronavirus in Svizzera, "previsto un crollo del fatturato del 35% nel turismo"

Lo ha affermato il capo della Direzione della promozione della SECO Erik Jakob in conferenza stampa. Ecco il riassunto

BERNA – Le autorità federali hanno aggiornato oggi la popolazione circa l'emergenza coronavirus in Svizzera. All'incontro informativo hanno preso parte il delegato dell'Ufficio federale della sanità pubblica Daniel Koch, il brigadiere Raynald Droz e il Capo centro di gestione crisi del DFAE Markus Näf ed Erik Jakob, capo della Direzione della promozione della sede SECO.

La conferenza in diretta:

"Non possiamo permetterci un aumento dei casi"

Koch: "I nuovi casi in Svizzera sono 103. Le cifre stanno calando. Lo abbiamo visto nelle ultime settimane. Dobbiamo però aspettare ancora un po' per osservare e commentare la nuova tendenza. Dobbiamo attendere la reazione delle misure di contenimento, ma non possiamo permetterci un aumento dei casi".

Crollo del fatturato del 35% nel turismo

Jakob: "La questione turismo è importante per noi. Dobbiamo però prima capire come e cosa fare in vista della stagione estiva. Serve una perfetta coordinazione tra gli attori in gioco. Il settore ha registrato l'80/90 % di entrate in meno. Prevediamo un crollo del fatturato del 35% per il 2020. Speriamo comunque in una ripresa nel 2021". 

"Le vacanze facciamole in Svizzera"

Jakob: "Vacanze estive? Abbiamo la fortuna di vivere in un posto bellissimo. Le ferie possiamo farle da noi".

In arrivo 20 milioni di mascherine dalla Cina

Näf: "Le mascherine sono destinate principalmente al settore sanitario. Sono due i modelli disponibili: abbiamo le mascherine chirurgiche, che proteggono le persone da chi le indossa, e quelle FFP che proteggono chi le indossa anche dall’ambiente circostante. Una mascherina che non protegge naso e bocca serve a ben poco. Questa settimana aspettiamo 20 milioni di mascherine dalla Cina".

Koch sui bambini: "Non sono un pericolo per i nonni. Ma sconsigliato l'accudimento..."

Koch: "La domanda sulle mie dichiarazioni sui nonni e nipoti me l'aspettavo. Non credo però che si possa parlare di un concetto assoluto. Non esistono dati secondo cui i bambini si trasmettono il virus. I bambini piccoli non rappresentano un pericolo per i nonni. Sulla base di questo ritengo legittimo affermare che un contatto fisico tra nonni e nipoti è possibile.  I bambini non hanno i ricettori per essere contagiati. Con gli adolescenti la situazione, però cambia. Noi, comunque, sconsigliamo ai nonni di riprendere subito ad accudire i nipoti. Vogliamo, lo ripeto, evitare il contatto intergenerazionale".  

"Non c'è un metodo Koch"

Koch: Perché faccio queste affermazioni? So che sono in contraddizione con quanto detto all'inizio della crisi, ma ora ci sono studi specifici. Il mio obiettivo è essere trasparente con la popolazione. Non c'è un metodo Koch, io seguo gli specialisti e mi fido di loro".

"I viaggi all'estero sono da accantonare"

Jakob: "Turisti dall'estero? È prematuro fare previsioni. Dipende quando i Paesi aprono le frontiere, ma io credo che il turismo internazionale ripartirà solo dal 2021. Per me, i viaggi all'estero sono da accantonare per un attimo".

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