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Cronaca
18.07.21 - 11:320

Vaccino ai giovani, chi decide? "Un dodicenne può scegliere autonomamente"

Lisa Kottanattu, oltre che a chi è a rischio o convive con persone a rischio, consiglia il vaccino anche a chi vuole evitare le conseguenze indirette del Covid, come isolamento, quarantena o disturbi psichici

BELLINZONA - Ora anche i pre adolescenti possono farsi vaccinare. Infatti il vaccino Pfizer è stato omologato per i ragazzi a partire dai 12 anni e da qualche giorno è aperta l'iscrizione alla vaccinazione anche per loro.

Ma come funziona, chi decide se ricevere o meno il vaccino? Il Mattino ne ha parlato con la dottoressa Lisa Kottanattu, medico caposervizio specialista in Pediatria e in Malattie infettive, presso l’Istituto Pediatrico della Svizzera italiana dell’EOC, che l'altro giorno ha parlato della vaccinazione nella fascia di età 12-15 in conferenza stampa.

La sua posizione era il consiglio di far vaccinare "i giovani che sono già fortemente indeboliti a causa di una malattia cronica o che convivono con persone particolarmente a rischio immunosoppresse", come precisa nell'intervista. L'altro giorno aveva parlato anche di coloro che si apprestano a intraprendere un percorso nel sanitario. Al domenicale aggiunge che è raccomandato il vaccino "ai giovani tra i 12 e i 15 anni che desiderano farsi vaccinare per proteggersi direttamente contro decorsi lievi (frequenti) e decorsi gravi (molto rari) della malattia COVID19 nonché le conseguenze individuali indirette (p. es. isolamento/quarantena, disturbi psichici ecc.) e in caso di esposizione frequente (p. es. a scuola/ nel tempo libero)".

Sono i giovani o i genitori a decidere? "I giovani a partire dai 12 anni hanno per principio il diritto di decidere autonomamente se farsi vaccinare o meno, purché siano ritenuti capaci di discernimento e informati. Una verifica della capacità di discernimento è di competenza della persona che esegue la vaccinazione e non può essere correlata a un’età fissa né è possibile definire un limite di età. Per contro, prima di poter essere vaccinati, i bambini incapaci di discernimento necessitano del consenso dei genitori/dei detentori dell’autorità parentale". Ma in linea di massima, se il beneficio prevale sul rischio, "un giovane a partire dai 12 anni ritenuto dal medico capace di discernimento e informato, può decidere autonomamente se farsi vaccinare o meno".

I medici non devono frapporsi nelle discussioni, nemmeno se un genitore è d'accordo e l'altro no: il loro compito, spiega Kottanattu, è solo "informare e rispondere alle domande e ai dubbi di ragazzi e genitori, considerando i vari aspetti individuali di rischio- beneficio rispetto alla vaccinazione di cui si sta parlando, così da accompagnarli ad una scelta consapevole".

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