ticinolibero
Economia
29.01.20 - 12:270

"Caro Cassis, 1'500/2'000 franchi al mese non vanno bene. E l'accordo quadro ridurrebbe perfino i diritti dei lavoratori"

Il presidente dell'USS Ticino e Moesa scrive al Consigliere Federale, chiedendo un incontro, sicuro che il liberale "non mancherà di dimostrare la sua sensibilità e la sua disponibilità per i problemi del suo Cantone di origine"

BELLINZONA - Una missiva in cui vengono riassunti i problemi riscontrati dal Ticino in termini di mercato del lavoro, rivolta al ticinese che sta nella stanza dei bottoni a Berna. Convinta che Ignazio Cassis "non mancherà di dimostrare la sua sensibilità e la sua disponibilità per i problemi del suo Cantone di origine", l'Unione Sindacale Svizzera Ticino e Moesa scrive al Consigliere Federale, chiedendogli anche un incontro. 

Non mancano le perplessità espresse sull'accordo quadro in discussione.

Ecco il testo completo:

"Egregio signor Consigliere federale,

come le è certamente noto la libera circolazione delle persone, in assenza di regole realmente efficaci e misure incisive contro il dumping salariale e sociale,sta provocando nel nostro Paese gravi conseguenze sulle condizioni di lavoro, in particolare nelle zone di frontiera e soprattutto in Ticino. 

Ciò è dovuto a molti datori di lavoro senza scrupoli che non rispettano i contratti collettivi di lavoro e non esitano a ricorrere a ogni mezzo per speculare sulla manodopera. Lo dimostrano le numerose denunce del sindacato, inoltrate sia all’amministrazione cantonale, sia alla magistratura penale.

Il dumping salariale e il deterioramento delle condizioni di lavoro (lavoro su chiamata, lavoro gratuito, ...) che portano inevitabilmente alla precarizzazione, sono particolarmente evidenti nei settori non coperti da contratti collettivi di lavoro o da normative pubbliche. In questi casi gli stipendi sono spesso bassi, molto bassi. Stipendi di 1500/2000 franchi al mese - anche per persone molto qualificate o addirittura con formazioni di livello universitario - sono sempre più frequenti. Sono stipendi che non permettono di vivere.

L’attuale situazione del mercato del lavoro sta privando il Cantone Ticino di molti/e giovani. Dopo gli studi universitari, i/le giovani che decidono di non rientrare in Ticino sono sempre più numerosi/e, poiché è spesso impossibile trovare occupazioni con condizioni di lavoro ragionevoli. Si tratta di un impoverimento del nostro Cantone, che non mancherà di far sentire i suoi effetti fra qualche anno.

L’USS Ticino e Moesa ritiene che occorra porre fine rapidamente a questa situazione. I possibili strumenti sono conosciuti:

- generalizzazione dei contratti collettivi di lavoro;

- diffusione di contratti normali di lavoro a livello nazionale, con stipendi differenziati a seconda della qualifica e dell’anzianità;

- salari minimi vincolanti.

In altri termini, occorre fissare regole forti nel nostro Paese, affinché ogni azienda sia tenuta ad applicare a tutto il personale impiegato condizioni di lavoro e soprattutto stipendi svizzeri. 

Occorre evitare che la libera circolazione delle persone, sulla quale si voterà il prossimo mese di maggio, non sia accompagnata da precise regole o addirittura, sia senza regole, come è il caso in molti settori.

Anche l’accordo quadro, in discussione in questo momento tra Consiglio federale e Unione europea, ci preoccupa molto. Esso riduce perfino i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, già insufficienti. E come se non bastasse, limita pure i diritti democratici dei/delle cittadini/e e promuove la privatizzazione dei servizi pubblici.

Per tutte queste ragioni, l’USS-TI rivolge un appello a lei, signor Consigliere federale. Siamo certi che, pur nell’ambito dello svolgimento dei suoi alti impegni di carattere nazionale e internazionale, non mancherà di dimostrare la sua sensibilità e la sua disponibilità per i problemi del suo Cantone di origine e, grazie alla sua alta carica, possa promuovere e sostenere adeguate soluzioni. Ci farebbe, evidentemente, un grandissimo piacere se potessimo illustrare la situazione e le nostre preoccupazioni in un incontro.

La ringraziamo per l’attenzione che vorrà accordare alla presente e ci è gradita l’occasione per salutarla cordialmente.

Unione sindacale svizzera- Ticino e Moesa
Il presidente: Graziano Pestoni".

Potrebbe interessarti anche
Tags
cassis
federale
diritti
accordo
lavoratori
problemi
consigliere
ticino
lavoro
cantone
TOP News
© 2024 , All rights reserved

Stai guardando la versione del sito mobile su un computer fisso.
Per una migliore esperienza ti consigliamo di passare alla versione ottimizzata per desktop.

Vai alla versione Desktop
rimani sulla versione mobile