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Economia
20.08.20 - 09:370

Che stangata! Occupazione, mai diminuzioni così importanti dal 1993. E i giorni di vacanza si sono dimezzati

Secondo i dati ILO, il numero di persone disoccupate è aumentato al 4,6% tra il secondo trimestre del 2019 e quello del 2020. La durata settimanale del lavoro per persona occupata scende di quasi il 10%. Ma aumentano gli impiegati stranieri

NEUCHÂTEL - Il numero di persone occupate in Svizzera è diminuito dell’1,6% (–82 000 persone) tra il secondo trimestre del 2019 e lo stesso trimestre del 2020. Inoltre, per la durata effettiva del lavoro settimanale per persona occupata si è registrato un calo del 9,5%. Nello stesso lasso di tempo, il tasso di disoccupazione secondo la definizione dell’Ufficio internazionale del lavoro (ILO) è aumentato dal 4,2 al 4,6% in Svizzera e dal 6,6 al 6,9% nell’UE. È quanto emerge dalla rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS).

Nel secondo trimestre 2020 in Svizzera le persone occupate erano complessivamente 5,017 milioni, ovvero l’1,6% in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (5,099 milioni; le persone in lavoro ridotto sono considerate come occupate). È la prima volta dal 1993 che il numero di persone occupate ha subito una contrazione di questa portata.

Il numero degli uomini occupati è diminuito dell’1,5%, mentre quello delle donne dell’1,7%. Convertito in equivalenti a tempo pieno (ETP), il calo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è stato dell’1,2% (uomini: –0,4%; donne: –2,4%). Al netto delle variazioni stagionali, tra il primo e il secondo trimestre 2020 il numero delle persone occupate e quello degli ETP sono regrediti rispettivamente del 2,5 e del 2,2%.

Tra il secondo trimestre 2019 e quello del 2020, il numero delle persone occupate svizzere è diminuito del 2,4%, mentre quello delle persone occupate straniere è aumentato dello 0,2%. L’evoluzione del numero di persone occupate straniere varia a seconda dello statuto di soggiorno. Il calo più marcato (–16,2%) è stato registrato per il numero di persone occupate con un permesso per dimoranti temporanei (permesso L, in Svizzera da meno di 12 mesi). Per le persone con permesso di dimora (permesso B o L, in Svizzera da almeno 12 mesi) il calo è stato del 3,6%.  È stato invece registrato un aumento per le persone con un permesso di domicilio (permesso C: +2,3%) e per le persone frontaliere (permesso G: +3,6%). 

Nel secondo trimestre 2020 in Svizzera risultavano disoccupate secondo la definizione dell’ILO 223 000 persone, ovvero 17 000 in più rispetto all’anno precedente. La quota di persone disoccupate rispetto alla popolazione attiva si è attestata al 4,6%, registrando quindi un incremento rispetto al secondo trimestre del 2019 (4,2%). Rispetto al trimestre precedente e al netto delle variazioni stagionali, il tasso di disoccupazione è aumentato di 0,5 punti percentuali, passando dal 4,2 al 4,8%. Tra il secondo trimestre 2019 e quello del 2020, il tasso di disoccupazione è cresciuto sia nell’Unione europea (UE: dal 6,6 al 6,9%) sia nell’eurozona (EZ19: dal 7,4 al 7,6%).

In Svizzera, tra il secondo trimestre del 2019 e il secondo trimestre del 2020, il tasso di disoccupazione giovanile (persone dai 15 ai 24 anni) ai sensi dell’ILO è aumentato dal 6,2 all’8,4%. Nello stesso periodo, è cresciuto anche nell’Unione europea (UE: dal 14,9 al 16,4%) e nell’eurozona (EZ19: dal 15,4 al 16,7%). 

Per gli uomini il tasso di disoccupazione è aumentato dal 3,9 al 4,8%, mentre per le donne è rimasto stabile al 4,4%. Per le persone senza formazione postobbligatoria si è registrato un forte incremento (dal 6,7 all’8,6%), invece minore per quelle con un diploma di grado secondario II (dal 4,4 al 4,8%), mentre per le persone con un diploma di grado terziario il tasso è rimasto stabile al 3,1%.

Nello stesso periodo, il tasso di disoccupazione è aumentato sia per le persone di nazionalità svizzera (dal 3,0 al 3,4%) che per quelle straniere (dal 7,3 al 7,6%). Nel secondo trimestre 2020 il tasso di disoccupazione ai sensi dell’ILO si è attestato al 6,3% tra le persone provenienti da Paesi dell’EU/AELS/UK e al 10,9% tra quelle provenienti da Stati terzi. 

Nel secondo trimestre 2020, tra i 2,4 milioni di persone non attive, 225 000 erano disponibili a cominciare un’attività lavorativa, ma non stavano cercando attivamente lavoro. Secondo la definizione dell’ILO, queste persone non sono considerate disoccupate. Rispetto al secondo trimestre del 2019, questo gruppo ha subito un forte incremento (+56 000 persone, +32,8%), fatto che spiega tra l’altro il notevole calo del numero di persone occupate a fronte di un aumento piuttosto moderato della disoccupazione. 

Le misure di protezione della popolazione sono state prorogate fino all’11 maggio 2020, dopodiché l’intera popolazione ha progressivamente ripreso le proprie attività. Di conseguenza, il secondo trimestre 2020 ha subito una riduzione del 9,5% della durata effettiva del lavoro settimanale per persona occupata rispetto allo stesso trimestre del 2019. Il calo è stato più marcato tra i lavoratori e le lavoratrici indipendenti (–13,9%) che tra quelli dipendenti (–9,1%). Se il numero medio di giorni di vacanza non fosse diminuito della metà nello stesso periodo (–52,6%), il calo della durata effettiva del lavoro settimanale sarebbe stato ancora più marcato.

A settembre 2020, l’UST pubblicherà analisi più dettagliate del mercato del lavoro nel contesto del-la pandemia.

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