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Cronaca
09.06.17 - 09:360
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

Appesa a un filo. May non ha la maggioranza, alleanza sono improbabili: e ora?

La premier parlerà in mattinata, Corbyn e anche qualche conservatore chiede le sue dimissioni. "Ha detto che perdendo la maggioranza avrebbe perso l'autorità di guidare la Brexit"

LONDRA – Mattinata frenetica a Londra: si cerca un’alleanza che renda la Gran Bretagna governabile, ma è estremamente improbabile che essa venga trovata. La Brexit non è in discussione però si rischia una situazione di stallo.

Cosa è successo questa notte? Come noto, c’erano le elezioni anticipate, indette dalla premier Theresa May, che voleva la maggioranza per poter guidare al meglio l’uscita dall’UE, e che invece ha siglato un clamoroso autogol. Infatti, il suo Partito Conservatore, pur avendo la maggioranza, non ha quella assoluta. Secondo la BBC, infatti, anche se mancano all’appello alcuni collegi (una trentina), i Tory sono quasi a 300 seggi e il Labour di Jeremy Corbyn oltre 250. La previsione finale si attesta per Conservatori a 318, quindi sotto la soglia magica di 326.

James Corbyn ha già chiesto le dimissioni di May, “ha perso sostegno, ha perso seggi e ha perso voti, io credo sia abbastanza perché se ne vada". La gente, a suo avviso, è stufa di tagli e austerity e ha scelto la speranza.

Anche all’interno del suo partito, quello Conservatore, si domanda timidamente un passo indietro della premier. Chi non vede di buon occhio la Brexit ritiene che “debba riconsiderare la sua posizione”.
Cosa farà Theresa May? Parlerà alle 11, per ora, come detto, sta cercando frenetiche alleanze dell’ultimo minuto che permettano, quanto meno, di governare.

Eloquente il tweet dell’ex leader laburista Ed Miliband, uscito sconfitto dal voo del 2015: "Theresa May non può ora negoziare la Brexit perché ci ha detto che perdere la maggioranza avrebbe distrutto la sua autorità. E così è stato".

Intanto, in Scozia si allontana la possibilità di un referendum per l’indipendenza, dato che al movimento indipendentista non è riuscito di ripetere l’exploit del 2015, e ora si deve accontentare di 32 seggi.

Qualcuno ipotizza ancora nuove elezioni fra non molto. La Gran Bretagna è andata alle urne per tre volte in tre anni, e ora la stabilità auspicata proprio non c’è.
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