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Coronavirus
07.04.22 - 18:490

Dopo l'abolizione delle misure. "Si indaghi su due anni di pandemia"

Numerosi gruppi, tra cui parecchi giuristi e personaggi da sempre scettici sulle misure di contenimento, chiedono una Commissione di inchiesta extraparlamentare indipendente sull'agire della politica svizzera

BERNA - Da Amici per la costituzione a un gruppo di giuristi, da associazioni di docenti e genitori a organizzazioni che si sono battute contro le misure di contenimento del Covid. Sono in molti a sottoscrivere la richiesta di una Commissione d’inchiesta extraparlamentare indipendente (CIEI) per indagare sulle decisioni relative alla pandemia. 

A loro avviso, bisogna indagare su come è stata gestita un'emergenza che adesso pare essere dimenticata, con l'abolizione delle misure. "Chiediamo che la CIEI esamini meticolosamente tutte le basi decisionali, tutte le decisioni che ne sono derivate e ogni singola misura in termini di proporzionalità, evidenza scientifica, rilevanza medica, nonché di costituzionalità e legittimità", si legge nella missiva.

Le accuse sono, come capitato spesso in passato, pesanti. "Anche solo il fatto che in due anni siano stati spesi almeno 60 miliardi di franchi dei contribuentii per l’adozione di misure e che siano state stipulate garanzie e fideiussioni per altri 42 miliardi giustifica un’indagine ad ampio raggio. Il 12 febbraio scorso 10’000 persone hanno presentato un’azione legale al Dipartimento federale delle finanzeii contro la politica sanitaria degli ultimi due anni in relazione alla pandemia, con richiesta di risarcimento. Ad oggi, non ci sono prove scientifiche che il SARS-CoV-2 fosse pericoloso per gran parte della popolazione rispetto ai coronavirus e all’influenzaiii che circolano ogni anno durante i mesi invernali, e quindi che le misure fossero proporzionate e giustificate. Secondo le conoscenze attuali, la pandemia di SARS-CoV-2 è stata una pandemia di test. Essa ha generato i suoi «numeri di casi» avvalendosi principalmente di un test PCR difettoso e utilizzato in modo errato per un singolo virus con pericolosità moderata".

Cosa si vuole indagare? Come sono stati effettuati i calcoli relativi ai letti ospedalieri, con la riduzione che ha caratterizzato il 2020/21, i test e le procedure che hanno permesso di costruire le statistiche. Ma non solo: anche i vaccini, la loro procedura di omologazione, gli effetti collaterali. E eventuali conflitti di interesse, ivi compreso il ruolo della task force.

"È necessario rivelare se e come, nel corso degli ultimi due anni, sono state effettuate le analisi dei rischi prima dell’introduzione delle rispettive misure (studi di coorte SARS-CoV-2, analisi dei rischi economici, sociali e legali, p.es. anche per quanto riguarda l’introduzione dei “regolamenti G” relativi ai vaccinati, guariti o testativi). È altresì molto importante valutare se il Parlamento abbia costantemente adempiuto al suo obbligo di vigilanza secondo gli articoli 169 e 170 della Costituzione federale e su quali basi decisionali si è appoggiato a tal fine", prosegue la missiva, che sostiene come l'indagine non possa essere eseguita da parlamentari, ma serva qualcuno indipendente e esterno.

Altre domande sono relative a che cosa si farà in futuro, sia coi dati raccolti coi certificati Covid che coi vaccini supplementari ordinati e non usati. 

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