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Cronaca
27.01.16 - 18:040
Aggiornamento: 21.06.18 - 14:17

«Nina sta bene, ma non ritornerà a Stabio»

Parlano le volontarie, accusate dalla famiglia Lopez di aver rubato la cagnolina. «Eravamo d’accordo che gliel’avremmo riportata, ma il loro comportamento ci ha fatto cambiare idea»

STABIO – La famiglia Lopez di Stabio non si rassegna e continua a cercare la cagnetta Nina, come ci ha raccontato la signora Eleonora qualche giorno fa (leggi qui). La storia però ha anche altre protagoniste, le volontarie che hanno avuto a che fare con Nina e con la famiglia nel corso dell’intricata storia, ed hanno voluto dire la loro, sottolineando, con prove fotografiche, l’escalation di insulti e di minacce che fanno da contorno all’intera vicenda. Nina, consegnata dagli staffettisti a Milano, è stata affidata da Marisa Russo a Eleonora Lopez il 31 ottobre del 2015 all'età di due mesi. «Ma la signora Lopez, durante i due mesi e mezzo in cui l'ha tenuta con sé, non l'ha mai portata dal veterinario per le cure e la profilassi di rito, come è emerso in sede di post affido», ci racconta Marisa Russo. «Inoltre, sempre tramite il post affido, sono venuta a sapere che, come ci era già stato segnalato, veniva tenuta in corridoio». Solo il lunedì successivo alla visita delle volontarie, avvenuta il 9 gennaio, Nina viene portata dal veterinario. Ha ormai più di quattro mesi, ma il medico spiega che non è possibile vaccinare il cane senza il passaporto. La signora Lopez contatta dunque Marisa, chiedendole il passaporto. «Ma io, non avendo la cagnolina con me da più di due mesi, non potevo procurarglielo. Anzi, Nina risultava in Svizzera irregolarmente e rischiava la soppressione». Inoltre, nel microchip l’intestazione è ancora della signora Russo. Si decide, dunque, di portare Nina in Italia, dove avrebbe fatto le cure e la profilassi necessaria. «Poi sarebbe tornata a casa a Stabio, e nel frattempo la famiglia si sarebbe procurata le autorizzazioni e i patentini necessari». Eleonora Lopez dapprima acconsente poi cambia idea e chiede ancora il passaporto, infine di nuovo si dice disposta a lasciare Nina per 21 giorni in Italia. A prenderla a casa viene mandata la staffettista Lisa Ferretti e, nonostante il post affido non fosse stato eccezionale, le intenzioni erano di riportarla a Stabio il prima possibile. «Il 16 mi sono recata a casa a prendere Nina», spiega Lisa Ferretti. «Mi è stata aperta senza problemi la porta, mi sono stati dati i documenti della cagnolina. Ero con un’altra volontaria. Abbiamo agganciato il guinzaglio alla bestiola e siamo scese in strada con lei. La mia collega mi ha chiesto di attendere un momento a partire dato che i Lopez volevano salutare il cane. Dopo un po’ di attesa, vedendo che loro non arrivavano, noi siamo andate via. Ma non abbiamo assolutamente rubato il cane. Il quale, oltretutto, è di proprietà di Marisa Russo, perché per il passaggio di intestazione bisognava seguire un certo iter, con le profilassi eccetera, che non è stato effettuato». Da quel momento, denunciano tutte le volontarie coinvolte, cominciano gli insulti, le minacce e le diffamazioni. «Avevo paura ad uscire di casa col mio cane, mi sono state dette delle cose irripetibili», ricorda Ferretti. È stato tutto il comportamento tenuto dalla famiglia Lopez a far cambiare idea alle volontarie e a Marisa Russo in particolare. «Alla luce di tutto ciò che è accaduto, chi rimetterebbe la cucciola nella mani di quella famiglia, di cui ormai ho perso la fiducia?», ci domanda. «Oltretutto, Nina è tornata magra e piena di parassiti, cosa ovvia dato che nessuno ha provveduto a svermarla ulteriormente da quando è arrivata in Svizzera. Ho un dovere morale nei confronti di questo esserino, e non posso commettere un’altra volta lo stesso errore». Nina non tornerà dunque a Stabio e rimarrà con la signora Russo. Sta bene, fattore più importante di tutta la vicenda, che avrà probabilmente i suoi strascichi legali, con denunce da parte delle volontarie, ed anche della famiglia Lopez. «Sono sempre stata una volontaria coscienziosa, che lontano dalle polemiche, ha sempre dedicato tutta sé stessa alla causa. Chi sono loro per infangarmi e giudicarmi?», domanda arrabbiata Marisa Russo. La cagnolina, intanto, ci rassicurano, «gioca e mangia con appetito, non risente del distacco ed è dolcissima e affettuosa con chi le sta attorno e le dedica attenzioni».
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