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Cronaca
06.03.20 - 12:290

La fede ai tempi del Coronavirus. "L'isolamento può diventare l'occasione per dimostrare quanto siano preziose le occasioni di incontro"

Ai funerali non si potranno più porgere le condoglianze ai congiunti del defunto, chi è ammalato viene "dispensato dal precetto festivo" e si invitano i fedeli a "intensificare la preghiera personale e in famiglia. Sosteniamoci reciprocamente"

LUGANO – Anche la Diocesi si adegua alle norme per la protezione contro il Coronavirus ed esse toccano persino… i funerali! Non si potranno infatti porgere le condoglianze con strette di mano ai parenti della persona deceduta.

“L’itinerario quaresimale ci invita a riproporre i mezzi tradizionali della lotta spirituale: preghiera, digiuno, carità. In quest'ottica, siamo invitati a leggere anche le limitazioni che ci e chiesto di porre alle manifestazioni pubbliche della nostra fede. Esse non vengono annullate ma devono adeguarsi alle restrizioni che si impongono per il bene di tutti, in particolare delle persone più fragili e vulnerabili”, scrive Monsignor Valerio Lazzeri. “Invito i credenti a intensificare la preghiera per invocare la forza e la luce del Signore nella situazione complessa che si e venuta a creare. I cristiani non scappano davanti alle difficoltà della storia. Sanno che in ogni momento e in ogni circostanza é possibile vivere intensamente e integralmente il vangelo di Gesù Cristo, con intelligenza, nella liberta e per amore”.

Già da qualche giorno sono in vigore misure quali lavarsi bene le mani, l’omissione del segno dello scambio di pace, la ricezione della Santa Comunione sulla mano e svuotamento delle acquasantiere, ora se ne implementeranno altre. “Le norme delle Autorità civili federali e cantonali chiedono espressamente che si valuti, con un onere ragionevole, la visione d’insieme dei partecipanti e dei rischi di ogni manifestazione, garantendo una distanza minima e la tracciabilità dei contatti. Per quanto riguarda le celebrazioni, occorrerà perciò garantire un giusto rapporto tra il numero dei fedeli e gli spazi a disposizione. La proporzione da rispettare potrà variare tra le 100/150 persone per le chiese piccole e le 200/250 nelle chiese più grandi, in maniera da assicurare il distanziamento richiesto”.

Lazzeri esorta chi sta male a non andare a Messa: “si ritenga dispensato da1 precetto festivo chiunque, in tin momento come questo, ritenga più sicuro per sé o per gli altri non partecipare al1¨l’Eucaristia domenicale. Incoraggio a seguire le celebrazioni trasmesse da vari mezzi di comunicazione, a intensificare la preghiera personale e in famiglia. Non si tratta di sostituire in questo modo la partecipazione diretta all’Eucaristia, ma di mantenere vivo il desiderio dell’incontro comunitario con il Signore”.

Le celebrazioni con tanta gente (per esempio, le cresime), saranno rinviate, ma il periodo quaresimale fa sì che comunque ne siano previste poche. Particolare appunto le norme relative ai funerali: “In questo contesto, per quanto riguarda i funerali, occorrer fare in modo di evitare i contatti diretti fra i partecipanti: si escludano le condoglianze ai parenti tramite strette di mano e altri gesti di contatto”.

Lazzeri lancia un messaggio e un invito: “Ridurre i contatti esterni non significa automaticamente cedere all’individualismo e all’autosufficienza. Può diventare l’occasione per mostrare davvero quanto siano preziose e ci manchino le consuete possibilità d’incontro, di scambio e di condivisione, che tendiamo a dare per scontate. Ricordiamoci che lo Spirito di Cristo continue a farci vivere come popolo, anche quando, per meglio proteggere noi stessi e gli altri, siamo costretti a un certo isolamento esteriore. Rimaniamo perciò fiduciosi e uniti nella preghiera, sostenendoci reciprocamente con ogni mezzo a nostra disposizione”.

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