SESSA - Colpi di pistola verso le case, per uccidere un cinghiale (che poi effettivamente ha perso la vita)? Da qualche giorno sui social gira il video dell'uccisione dell'animale, che ha fatto molto discutere perchè due colpi avrebbero raggiunto le case.
Abbastanza da mettere in allarme gli abitanti del luogo. Anche la deputata di Più Donne Tamara Merlo è insorta: "Se la dinamica dei fatti fosse confermata, si tratterebbe di esposizione a pericolo della vita altrui", e sarebbe pronta a sporgere denuncia quale privata cittadina.
"Ho appena chiamato l'Ufficio caccia e pesca del Cantone e ho inoltrato il link a un video in cui parrebbe di capire che ieri, in Malcantone, dei cacciatori avrebbero esploso dei colpi in direzione delle case, per uccidere un cinghiale. Mi è stato detto che l'Ufficio interpellerà la polizia della caccia, per i chiarimenti del caso. Mi aspetto chiarezza, informazioni al pubblico e, se fosse il caso, punizioni adeguate", ha scritto.
Oggi ha preso posizione anche la Federazione Ticinese dei Cacciatori, col suo presidente Fabio Regazzi, condannando l'episodio, se si fosse realmente svolto come è stato descritto in questi giorni. "Nell’attesa di conoscere l’esito dei necessari accertamenti e restando a disposizione
degli organi competenti, la FCTI ritiene che, se accertati, simili atti rappresentano evidenti violazioni delle più elementari norme di sicurezza sul maneggio e l’uso delle armi. La FCTI, anche in funzione degli sforzi da sempre intrapresi ed incrementati negli ultimi anni per formare e sensibilizzare sul problema sicurezza, si aspetta che, se individuati, i responsabili vengano sanzionati con misure adeguate alla gravità della negligenza", si legge in un comunicato.
"Si tratta di violazioni di tale gravità in cui la totale mancanza di diligenza del singolo rende vana ogni misura preventiva e per questo dovrà essere sanzionata in maniera incisiva. Non da ultimo la FCTI stigmatizza e condanna gli atteggiamenti inaccettabili di quei cacciatori che, confrontati con le comprensibili rimostranze di chi aveva tutto il diritto di dirsi spaventato dagli accadimenti, si sono dimostrati maleducati ed irrispettosi sottraendosi al confronto e gettando
discredito sull’intera categoria", prosegue l'FCTI, che ricorda come esistano dei comportamenti che "il cacciatore deve tenere con chi cacciatore non è, in particolare quando esercita l’attività venatoria. Per questo il comitato della FCTI ha già deciso di intervenire adottando i provvedimenti che le circostanze impongono anche a garanzia del rispetto delle normative interne e a tutela dell’immagine del mondo venatorio".