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Cronaca
04.01.21 - 14:190

"Abbattere il capitalismo", si uniscono organizzazioni di tutto il mondo, Ticino compreso

Il fronte sovversivo parte dall'Esercito Zapatista di Liberazione nazionale e vede l'adesione dei molinari, del Collettivo R-Esistiamo, del gruppo ultrà dell'Ambrì Gioventù Biancoblù e altri. "La sopravvivenza dell'umanità dipende da questa lotta"

LUGANO - Distruggere il capitalismo, che a sua volta sta distruggendo il pianeta. Un obiettivo non da poco, decisamente sovversivo, quello proposto dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), in particolare dal Comandante Don Pablo Contreras e dal Subcomandante Insurgente Moisés. Vi aderiscono anche dei movimenti ticinesi, a partire dai molinari del CSOA sino al Collettivo R-Esistiamo, passando per la Gioventù Biancoblù, sostenitori dell'Ambrì Piotta (vi sono anche il Collettivo Zapatista di Lugano, l'Associazione Camino Cultural, il Comitato Ticinese per la Ricostruzione di Kobane, la Comunità Kurda in Ticino, il Circolo Carlo Vanza e la Voce Libertaria).

"Siamo donne, lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender, travestiti, transessuali, intersessuali, queer e altro ancora, uomini, gruppi, collettivi, associazioni, organizzazioni, movimenti sociali, popoli originali, associazioni di quartiere, comunità e un lungo eccetera che ci da identità", si legge nella prima parte della dichiarazione, che prosegue con le differenze: luogo, età, culture, lingue, addirittura numero di followers. Ma delle preoccupazioni comuni:  "Che facciamo nostri i dolori della terra: la violenza contro le donne; la persecuzione e il disprezzo delle diversità nelle loro identità affettive, emotive e sessuali; l’annientamento dell’infanzia; il genocidio contro i popoli originari; il razzismo; il militarismo; lo sfruttamento; il saccheggio; la distruzione della natura".

Non hanno dubbi, i firmatari: "La consapevolezza che è un sistema il responsabile di questi dolori. Il carnefice è un sistema sfruttatore, patriarcale, piramidale, razzista, ladrone e criminale: il capitalismo.  La consapevolezza che non è possibile riformare questo sistema, educarlo, attenuarlo, limarlo, addomesticarlo, umanizzarlo". Quindi, "l’impegno a lottare, ovunque e in ogni momento – ognuno nel proprio campo – contro questo sistema fino alla sua completa distruzione.  La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla distruzione del capitalismo. Non ci arrendiamo, non siamo in vendita e non claudichiamo".

Queste radicate certezze, dunque, così come le idee che "la distruzione in corso non riconosce confini, nazionalità, bandiere, lingue, culture, razze; così la lotta per l’umanità è ovunque, sempre" e che "l’uguaglianza dell’umanità sta nel rispetto della differenza.  Nella sua diversità sta la sua somiglianza", portano la lunghissima lista di firmatari in tutto il mondo a preparare un programma, chiamato Dichiarazione per la vita, per ora in tre punti. 

"Realizzare incontri, dialoghi, scambi di idee, esperienze, analisi e valutazioni tra coloro che ci siamo impegnati, da concezioni diverse e in campi differenti, nella lotta per la vita.  Poi, ognuno seguirà o meno la propria strada.  Guardare e ascoltare l’altro può aiutarci o meno nel nostro viaggio.  Ma conoscere il diverso fa parte anche della nostra lotta e del nostro impegno, della nostra umanità", è il primo punto.

Ci sono indicazioni anche sul dove: "Che questi incontri e queste attività si realizzino nei cinque continenti.  Che, per quanto riguarda il continente europeo, si concretizzeranno nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre del 2021, con la partecipazione diretta di una delegazione messicana composta dal CNI-CIG, dal Fronte del Popolo in Difesa dell’Acqua e della Terra di Morelos, Puebla e Tlaxcala, e dall’EZLN.  E, in date successive da specificare, sostenere secondo le nostre possibilità, affinché si svolgano in Asia, Africa, Oceania e America".

Il terzo è un invito a chi "condivide le stesse preoccupazioni e lotte simili" a unirsi e a firmare la dichiarazione. 

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