BELLINZONA - La vita costa di più, anche in Svizzera, sebbene si stia parlando di rincari minori rispetto a altri paesi. Gli aumenti sono stati dell'1,5% lo scorso anno, contro il 4% di quelli italiani. Ma in ogni caso si sentono.
Sugli scaffali dei supermercati, i prezzi salgono. Secondo il TagesAnzeiger, per il 2022 si prevedono ad esempio aumenti fino al 15% su molti prodotti a base di cereali, come pane e pasta. I motivi? Per restare al cibo, sono saliti i costi della semola di grano duro e del caffè, a causa dei cattivi raccolti.
Dunque, anche se la Svizzera ha un buon approvvigionamento interno e non dipende dall'estero, non è immune dal carovita. Anche gli imballaggi sono diventati più costosi: infatti carta, cartone e polimeri plastici sono difficilmente reperibili e incrementano i prezzi.
Se per il food gli aumenti saranno contenuti, per quel che riguarda altri settori andrà peggio. Persino Ikea alzerà i prezzi!
Ma se qualcuno si preoccupa delle forniture, può stare tranquillo. Non ci saranno scaffali vuoti, dato che i grandi magazzini assicurano di aver pianificato per tempo i rifornimenti. Alcuni di loro proveranno anche a assorbire il più possibile l'aumento dei prezzi, cercando di non pesare sul consumatore.
Un sorriso per gli svizzeri sarà il costo dell'energia, che grazie all'utilizzo di energie rinnovabili nazionali non salirà. Ma certo che lo spauracchio di un lockdown energetico nei prossimi anni proprio tranquilli non lascia...