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Politica
16.08.16 - 10:150
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Farinelli, «si diceva che il Governo non prende responsabilità: ora l'ha fatto, non critichiamo»

Il capogruppo in Parlamento del PLR parla della manovra, che «cercheremo di portare intorno ai 200 milioni». E con la Lega? «Nessun problema a collaborare se c'è correttezza nei rapporti».

BELLINZONA - Aggiungere qualcosa, non modificare quanto già stabilito all'unanimità dal Governo. È questo secondo Alex Farinelli, capogruppo liberale in Gran Consiglio, il compito del Parlamento riguardo la manovra finanziaria, che anzi «cercheremo di migliorare sul fronte delle uscite e di portare intorno ai 200 milioni». Risanare le finanze, concorda con i colleghi che prima di lui erano stati intervistati dal Corriere del Ticino sul tema, è fondamentale. Dinanzi alla solita domanda sul triciclo formato dal suo partito, dalla Lega e dal PPD, smorza i toni. «Non si tratta di larghe intese ma semplicemente del fatto che i tre partiti da lei citati, cui si aggiunge la Destra, condividono la necessità di portare a buon fine la manovra di rientro». E questo accordo non vorrà dire che si lavorerà a braccetto su altri temi. «Non necessariamente anche se io auspico che su alcuni punti, e penso in particolare alla riforma della scuola e alla riforma dei rapporti Cantone – Comuni, si riescano a trovare alcune intese che vadano oltre i singoli aspetti puntuali e contingenti». Riguardo al ruolo del Parlamento, secondo molti poco importante e con poco margine di manovra, Farinelli ritiene che «in passato si criticava il Governo reo di lasciare al Parlamento la "patata bollente" di decidere sulle questioni finanziarie più controverse, questa volta che si è assunto una parte importante della responsabilità credo non sia giusto criticarlo ancora». Ad ogni modo, precisa, sono due organi diversi, e il Legislativo potrà dire la sua su argomenti importanti come il rapporto con i comuni e le cure a domicilio. E sempre a proposito di triciclo e alleanze, spiega come si è arrivati nominare i tre relatori di maggioranza, rappresentanti di Lega, PLR e PPD. «Inizialmente ogni gruppo parlamentare ha avuto tempo di approfondire e poi esprimersi sulle proposte provenienti dal Governo, questo per capire quale fosse il grado di condivisione rispetto alle 18 misure di competenza del Parlamento. A questo stadio PLR, PPD, Lega e Destra si sono trovati relativamente in sintonia sostenendo in larga misura le proposte governative fatte salve alcune piccole modifiche. Socialisti e Verdi hanno manifestato invece un grado di insoddisfazione decisamente più alto. Date queste premesse sarebbe stato un esercizio molto difficile cercare un minimo comun denominatore che tenesse uniti tutti i partiti e probabilmente per finire tutti sarebbero stati scontenti. Per questo si è deciso di nominare tre relatori di maggioranza rappresentanti di PLR, PPD e Lega». A proposito di Lega, Farinelli sottolinea come sia la seconda forza politica ticinese, e come non abbia nessuna preclusione a collaborare, nonostante le ripetute scaramucce reciproche: «l’importante è che sia presente la necessaria correttezza nei rapporti tra le persone che devono basarsi sulla fiducia reciproca, un aspetto che ritengo essenziale».
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