MENDRISIO – Quando il PPD doveva decidere chi far correre per il Governo, il suo nome aveva diviso, era stato quello che scompaginava i piani, la variabile che a molti sarebbe piaciuta. Giovanni Jelmini, ex presidente, poi si era ritirato ancor prima della composizione della lista per motivi di salute, ma potrebbe rientrare in gioco ora.
Si stanno preparando come noto le liste per le elezioni nazionali. Se la RSI parla di Dadò e Fonio come possibili candidati, la Regione cita proprio Jelmini. Che però resta prudente e parla di porta socchiusa, non aperta. “A un certo punto bisogna dare spazio a chi è più giovane. Se io dovessi candidarmi per una qualsiasi carica, partirei con un vantaggio rispetto a un giovane. Gli precluderei una possibilità, non bisogna sentirsi indispensabili”, è il suo ragionamento.
Il suo partito ha come uscenti Romano e Regazzi, che ritiene ben rappresentino il PPD. La sua candidatura sarebbe nella solita ottica di dare una mano all’intero movimento a mantenere le posizioni: dopo le previsioni catastrofistiche e il buon risultato di aprile, a ottobre i popolari democratici affrontano una nuova e importante sfida alle urne, per capire a che punto sono.
Marco Passalia, presidente della Commissione Cerca, conferma che Jelmini è una delle persone sentite. Dunque, qualcosa di vero c’è.
Filippo Lombardi dovrebbe chiedere una proroga per potersi candidare ancora agli Stati, ancora non si è certi che sia il suo il nome indicato dalla Cerca: Passalia specifica che se lo sarà (anche se pare davvero improbabile un cambio di rotta…) toccherà alla Direttiva dire eventualmente sì alla proroga.