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15.05.22 - 16:470

Il PPD: "Un ente esterno e indipendente per revisionare la spesa pubblica"

I popolari democratici esultano per i sì agli oggetti nazionali. "Partecipare a Frontex è necessario. Il rispetto dei diritti umani è preso sul serio, non esiste dunque il problema di una loro violazione".

BELLINZONA - Una revisione della spesa, affidata a un ente esterno e indipendente: è quello che vuole il PPD in merito alle finanze cantonali e lo chiederà in fase di preventivo. Oltre al decreto Morisoli, erano in votazione tre oggetti federali dove gli elettori hanno votato come indicato dai popolari democratici, che dunque esultano.

"Per quanto riguarda il Decreto legislativo concernente il pareggio del conto economico entro il 31 dicembre 2025 con misure di contenimento della spesa e senza riversamento di oneri sui Comuni, il Partito Popolare Democratico prende atto del risultato scaturito dalle urne. Ricordiamo che il gruppo parlamentare si era detto contrario al decreto, dopo che la maggioranza del Gran Consiglio aveva respinto un emendamento del PPD che chiedeva di proteggere le persone più fragili dai possibili contenimenti di spesa. Il Partito, anche sulla base delle rassicurazioni espresse dai favorevoli durante la campagna di voto, auspica che la concretizzazione del decreto avvenga senza compromettere le fasce più fragili della popolazione. Il Partito, come già indicato nella campagna di voto, si impegnerà affinché la popolazione non sia confrontata ad aumenti di imposta, di nessun tipo", si legge in una nota.

Il PPD ha le idee chiare: "In questo senso il moltiplicatore di imposta cantonale dovrà restare al 97% almeno fino al 2025.  Il Partito, in sede di preventivo 2023, chiederà inoltre di procedere a una revisione sostanziale della spesa pubblica, affidata però a un ente esterno e indipendente".

Per quanto riguarda gli altri risultati, il sì alla legge sul cinema l'investimento obbligatorio del 4% da parte delle piattaforme nella produzione svizzera "permetterà di rafforzare l’industria cinematografica nazionale e porterà di conseguenza benefici all’insieme del nostro settore economico", quello per il consenso presunto "di aumentare la donazione degli organi e di ridurre i tempi di attesa delle persone che hanno necessità di un trapianto. Ciascun cittadino però mantiene la libertà di scelta: chi non desidera donare i propri organi dovrà dichiarare la propria contrarietà". 

Infine, "la partecipazione della Svizzera a Frontex è necessaria. È allo stesso tempo una questione di solidarietà europea e un contributo prezioso alla nostra sicurezza. Il rispetto
dei diritti umani è preso sul serio, non esiste dunque il problema di una loro violazione".

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