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TiPress/Alessandro Crinari
Politica
13.12.22 - 09:530

Casse malati, Peter Rossi: “Non si ferma un’emorragia con un cerotto”

L’ex presidente del Consiglio comunale di Lugano esterna alcune perplessità in merito alla “missione compiuta” da parte della Lega: “Sono ben altri i correttivi da introdurre, ma nessuno osa proporre vere modifiche, tanto meno a Berna”

di Peter Rossi*

 

Questa volta gli amici della Lega sono stati bravi nel raccogliere 11.260 firme in così poco tempo, ma con tutto il rispetto per chi ha sottoscritto l’iniziativa, il titolo apparso sul Mattino della Domenica “Missione compiuta” sembra un tantino esagerato, come se con un cerotto fosse possibile fermare un’emorragia. Nel testo viene chiesto di poter dedurre dalle imposte la totalità del premio, ciò che tra l’altro causerà una minor entrata fiscale che giocoforza andrà trovata altrove, ma tant’è.

Attualmente i premi per l’assicurazione malattia sono deducibili ma soltanto fino a un tetto massimo di 5.200 franchi all’anno per le persone sole, e 10.500 franchi. per i coniugati. Analizzando la soluzione proposta, ne scaturisce che è decisamente di parte e favorisce quei cittadini che, oltre alla base LaMal, possono permettersi delle coperture complementari, (come il reparto privato in caso di degenza ospedaliera, la medicina alternativa, le cure dentarie, la protezione giuridica sanitaria, i trasporti, l’assistenza e la copertura in tutto il mondo) e altre ancora.

Si parla, con questa modifica, di salvaguardare il ceto medio (ma c’è ancora?) e inaspettatamente si dimenticano tutti coloro che per forza sono coperti unicamente con il minimo assicurativo obbligatorio e le decine e decine di migliaia di assicurati che beneficiano del sussidio, i quali, con questa soluzione, non avranno alcun beneficio o se l’avranno, sarà irrilevante. La deduzione per i coniugati (ceto medio-alto) che hanno la possibilità di stipulare ogni e qualsiasi copertura assicurativa, potrebbe invece risultare superiore ai 22/25 mila franchi annui.

Dovrebbero essere ben altri i correttivi da introdurre, ma nessuno osa proporre vere modifiche, tanto meno a Berna (sia da parte del Nazionale che dagli degli Stati né tanto meno dal Consiglio Federale). Se studiata meglio (ripartendo in modo unanime i vantaggi e facendo usufruire anche la fascia di cittadini medio-bassa), potrebbe anche starci, ma in questo modo risulta palese che a trarne beneficio sarà solo una parte della popolazione, quella che potrebbe benissimo farne a meno. Per contrastare i continui aumenti, o far pagare meno il premio mensile, occorrono soluzioni radicali come quelle di caricare determinati costi, che oggi incidono pesantemente sulla copertura assicurativa, altrove. Necessario sarebbe pure intervenire con più fermezza sull’efficacia, l’appropriatezza e l’economicità per qualsiasi necessità medica.

In questo caso, tuttavia, la problematica sarebbe colma di insidie poiché buona parte degli attori coinvolti, (politici in primis, istituti di cura, operatori socio-sanitari, assicuratori) e mettiamoci pure gli assicurati, siedono tutti al medesimo tavolo a ripartirsi una “torta” che ammonta a diverse decine di miliardi l’anno. Anche continuare ad addossare la colpa agli Assicuratori Malattia, chiedere unanimemente di abbassare le riserve e sostenere che un’assicurazione “privata” abbasserebbe i costi, (ricordiamoci che fine hanno fatto in passato questi istituti assicurativi), è un alibi che non regge, è come nascondere la polvere sotto il tappeto.

Infatti mai il “pubblico” sarà in grado di fornire prestazioni (di qualsiasi tipo) a minor costo del privato. Questo a parziale conferma che siamo tutti complici di un sistema perverso.

Occorre quindi affrettarsi ad introdurre riforme incisive, forti e profonde promosse su piano federale, caso contrario (in virtù dei sempre maggiori oneri sulla ricerca, il progresso, la tecnologia, la durata di vita e quanto ci riserverà il futuro per malattie oggi sconosciute), i premi non potranno che subire nuovi forti aumenti e le iniziative come quelle della Lega dei Ticinesi, pur con tutto il rispetto, risulteranno sempre meno efficaci.

 
* già presidente del Consiglio Comunale di Lugano

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