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15.02.18 - 13:480
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Lugano non è... immobile. Il Consiglio di Stato revoca l'effetto sospensivo sul preventivo, la Città può operare

Dopo il ricorso di Pizzagalli sull'abbassamento del moltiplicatore, si rischiava la paralisi finanziaria di Lugano, che avrebbe potuto operare in modo molto limitato. "Il ricorrente non si è opposto al preventivo in sé ma solo alla parte relativa al moltiplicatore", scrive il Municipio, esprimendo soddisfazione

LUGANO – Nuovo capitolo legato al preventivo di Lugano e al moltiplicatore, una vicenda ormai infinita. Tira un sospiro di sollievo il Municipio: il Consiglio di Stato ha revocato l’effetto sospensivo sul preventivo stesso, dopo il ricorso di un privato cittadini (Patrick Pizzagalli) sull’abbassamento del moltiplicatore al 78%.

Si temeva infatti che, mentre veniva valutato il ricorso, la città sarebbe stata di fatto impossibilitata a operare, per la precisione, come si legge nella nota “avrebbe consentito al Municipio di effettuare solo spese e ricavi con base legale in altri atti (leggi, regolamenti o convenzioni), riservati i casi di urgenza e bloccando la normale attività del Comune”.

In effetti, scrive l’Esecutivo, “il ricorrente non ha chiesto la concessione dell'effetto sospensivo, poiché non contesta l’approvazione dei conti preventivi ma unicamente la decisione di riduzione del moltiplicatore comunale d’imposta”, e il Consiglio di Stato ne ha tenuto conto.

Ricapitolando la vicenda, tutto parte da lontano, dalla… tassa sul sacco, discussa da anni e approvata in votazione popolare. Il Municipio per il preventivo 2018 aveva inserito il moltiplicatore all’80%, ma “il Consiglio comunale ha accolto una proposta di emendamento del gruppo PPD e GG e abbassato il moltiplicatore del 2%, portandolo al 78%. La proposta è stata motivata dal fatto che nel preventivo è prevista un’entrata di 5 milioni di franchi della nuova tassa sui rifiuti, un servizio finora finanziato mediante le imposte ordinarie. Contro questa decisione in gennaio è stato inoltrato un ricorso che ha sollevato vizi procedurali e chiesto di ripristinare il moltiplicatore per il 2018 all'80% e di rinviare l'incarto al Legislativo per una nuova decisione”.

Come si ricorderà, il PPD aveva ritirato, dopo il sì all’abbassamento del moltiplicatore, il ricorso contro la legge sul sacco stessa. La seduta del Consiglio comunale era stata seguita da battibecchi anche pesanti tra i pipidini stessi e il Municipale leghista Michele Foletti, che aveva detto loro di “studiare l’abc del buon consigliere comunale”.

Poi, il ricorso, come un fulmine a ciel sereno, da parte di Pizzagalli, ormai un veterano (si era anche ipotizzato che fosse spinto proprio da Foletti, ipotesi negata da entrambi), e l’incertezza da parte di tutti i capigruppo, che non sapevano cosa sarebbe successo. La Città, in ogni caso, resta operativa. Sarebbe stato un grosso problema, con un comune grande come Lugano, impossibilitata a spendere e a investire.
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