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Politica
27.08.18 - 10:270

Bosia Mirra, dall'aula alla strada. "Compromesso e strategia non sono i mei punti forti"

La discussa socialista non si ripresenterà ad aprile. "Non sono stata in grado di impare il come si fa in politica: il Parlamento non era il posto giusto per me"

BELLINZONA – La tribuna politica, o meglio quella codificata da regole del Gran Consiglio, non fa per lei. Lisa Bosia Mirra ha annunciato tramite il portale GAS social, e la notizia sta già facendo il giro del web trattandosi di una delle deputate più discusse, di non volersi ricandidare per le prossime elezioni.

“Ho la sensazione di non avere fatto abbastanza, che avrei potuto fare di più e meglio ma non sono stata in grado di imparare “il come si fa”. Ci ho provato ma il compromesso e la strategia non sono esattamente i miei punti di forza e sono entrambe qualità necessarie per riuscire, quando si è minoranza, a far passare qualche piccola cosa in Gran Consiglio”, ha detto nel modo schietto che la contraddistingue. “Al momento per me è prioritario riacquistare la libertà necessaria per potermi esprimere e agire senza dover soppesare ogni parola, senza coinvolgere il partito. Ho cose da dire che sono “politicamente poco corrette” ma fino a che ricopro un ruolo istituzionale devo frenare la lingua”.

Insomma, alla domanda se si sia veramente sentita a suo agio nella politica, Bosia Mirra spiega come “da subito ho compreso che il Gran Consiglio non era il posto giusto per me. Per me fare politica ha sempre significato avere una visione della società, più inclusiva, aperta, egualitaria, sostenibile e cercare di portare un cambiamento in questo senso. Difficile farlo dai banchi del Parlamento, molto più immediato con l’esempio quotidiano. Sento di appartenere alla piazza, alla strada. Sto bene e sento di dare il meglio di me dove ci sono persone vere, con problemi reali, concreti, su cui posso agire immediatamente e non nelle aule commissionali dove talvolta si discute per ore di cose che mi interessano molto poco e che non hanno nessuna attinenza con la quotidianità di chi ci ha eletti”. 

Ammette di essere “un po’ stanchina ma dalla panchina osserva quello che succede e studia la prossima mossa”. 

Continuerà a lavorare sui migranti e garantisce che il processo per aver aiutato clandestinamente dei migranti a entrare in Svizzera non abbia pesato nelle sue decisioni. Lascia il Gran Consiglio quindi uno dei personaggi che più ha spaccato destra e sinistra.

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