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15.03.19 - 10:000

UDC, una fine legislatura primanostrista. "Vietate gli annunci per soli frontalieri"

Negli ultimi giorni sono arrivate una mozione per ricordare di concretizzare la preferenza indigena, un'interrogazione sulla legge del 9 febbraio e una mozione "per punire quegli annunci anticostituzionali che discriminano i residenti"

BELLINZONA – A fine legislatura, l’UDC invia una raffica di atti parlamentari, tra cui diversi che riguardano il mercato del lavoro e in particolare la situazione dei residenti. Si era partiti alcuni giorni fa con la mozione a favore di Prima i nostri, per arrivare nella giornata di ieri con l’interrogazione sugli URC e la mozione contro gli annunci per soli frontalieri.

“Con la presente mozione, chiediamo all’On.Consiglio di Stato di fare il proprio dovere, senza delegarlo a commissioni del legislativo create ad hoc, proponendo un messaggio per l’applicazione di una norma che esiste nella nostra Costituzione, ma che ancora oggi manca nella sua applicazione”, aveva scritto Lara Filippini, assieme a Tamara Merlo, Boris Bignasca e Sergio Morisoli.

Da sempre i democentristi contestano il come sia stato applicato il voto del 9 febbraio (nella mozione si legge infatti: “Dopo l’affossamento dell’iniziativa UDC contro l’immigrazione di massa da parte del Parlamento e del Consiglio federale, anche a livello cantonale abbiamo assistito più o meno allo stesso film”) e spesso ritengono che l’introduzione dell’obbligo di notifica agli URC dei posti vacanti abbia favorito i frontalieri a discapito dei residenti, mentre doveva essere, in teoria, una misura a favore dei secondi. E lo chiarisce Tiziano Galeazzi nella sua interrogazione: “Mentre ha rifiutato di applicare l’iniziativa contro l’immigrazione di massa, il parlamento ha messo in atto un sistema che privilegia gli stranieri, dunque l’esatto contrario di quanto auspicato dalla maggioranza di popolo e cantoni. Infatti, anche i frontalieri possono annunciarsi agli URC, come qualunque persona dimorante in Svizzera. Invece di applicare l’iniziativa popolare, il parlamento ha imposto nuovi ostacoli amministrativi ai datori di lavoro e prodotto una tigre di carta”. 

Domanda quindi quali esperienze hanno fatto gli URC con la nuova regolamentazione, se la nuova regolamentazione ha avuto degli effetti sul carico di lavoro degli URC e se si sono dovuti creare dei nuovi posti di lavoro, quante persone sono riusciti a piazzare gli URC grazie alla nuova regolamentazione, come è evoluto il numero di persone annunciate agli URC dal 1° luglio 2018 e come sono distribuite le persone annunciate in funzione del loro stato di soggiorno e soprattutto “come è evoluto il numero di frontalieri che si sono annunciati agli URC del canton Ticino e quanti nuovi annunci sono stati registrati dal 1° luglio 2018?”.

Infine Sergio Morisoli con una mozione punta il dito contro gli annunci di lavoro per soli frontalieri. Ne abbiamo parlato spesso, e parecchi esempi da lui citati vengono proprio dal nostro portale. “Da diversi mesi a questa parte, appaiono sui media annunci di lavoro promossi da ditte stabilite sul territorio del Cantone Ticino intesi ad assumere esclusivamente lavoratori frontalieri a discapito dei lavoratori residenti sul nostro territorio, che vengono di fatto scartati e discriminati. Queste ditte sostituiscono il principio della preferenza indigena, con l’illegale principio della preferenza agli stranieri domiciliati all’estero (frontalieri). Si tratta di una palese e grave violazione dell’ordine costituzionale del nostro Paese che deve immediatamente essere sanzionata”, si legge. “Questo modo di agire di alcune aziende operanti in Ticino provoca l’esclusione dei lavoratori residenti dal mercato del lavoro, un aumento importante dei costi relativi alla disoccupazione e l’assistenza e una generale ma ingiusta avversione della popolazione all’economia, anche verso quelle aziende che invece hanno una spiccata responsabilità sociale e che già oggi applicano spontaneamente la preferenza indigena”.

E dunque chiede “al Consiglio di Stato di intervenire direttamente e immediatamente in virtù del mandato diretto ricevuto dall’art. 50 della Costituzione cantonale affinché:

1. le ditte che attuano l’anticostituzionale preferenza straniera vengano immediatamente richiamate, monitorate, sanzionate, e in caso di reiterazione messe all’indice;

2. le ditte che applicano l’anticostituzionale preferenza straniera vengano tassate con un contributo di sostituzione destinato a coprire i costi sociali che cagionano, quali quelli della disoccupazione e assistenza dei lavoratori residenti,

3. di intervenire già fin d’ora contro le seguenti ditte che nel recente passato hanno pubblicato anticostituzionali annunci di ricerca del personale applicando il principio della preferenza straniera”.

Dopo la “tassa” proposta dalla Lega, le misure UDC: è una fine legislatura di marca primanostrista a destra!

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