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Politica
06.06.19 - 14:230

Manovre per gli Stati. Il PLR punta su Merlini, scintille PS-Verdi

"Ho stima di Gysin ma con la sua esperienza e la pausa che si è presa dalla politica non mi sembra un nome capace di vincere", ha detto Righini, caldeggiando la sola candidatura di Carobbio. La replica dei Verdi punta sul 'maschilismo'

BELLINZONA – Giovanni Merlini ci sarà, Marina Carobbio anche, Greta Gysin non sarebbe prettamente gradita dal PS.
Si stanno pian piano delineando gli schieramenti e i nomi per un seggio al Consiglio degli Stati. 

Il PLR attendeva una risposta di Giovanni Merlini, che ha detto sì: correrà per prendere il posto dell’uscente Abate. “Ritengo che nulla debba essere lasciato intentato per difendere il seggio liberale radicale alla Camera dei Cantoni, ininterrottamente rappresentato da deputati qualificati che in tutti questi anni si sono avvicendati nella carica, promuovendo sapientemente a Berna i legittimi interessi del Ticino. Si tratta di assicurare una linea di continuità nella promozione del metodo della concordanza e dei valori del federalismo svizzero, in una visione improntata alla collaborazione costruttiva con le altre forze politiche e non ad uno sterile antagonismo. Se il Comitato cantonale lo vorrà, affronterò con umiltà ma anche con grande determinazione una campagna elettorale che si annuncia particolarmente insidiosa combattuta per il Consiglio degli Stati. Una scelta maturata pure nell’interesse del partito che non ho mai concepito come un taxi – per riprendere una nota metafora dell’industriale Enrico Mattei – funzionale soltanto a traguardi personali. Mi metto a disposizione, anche in questa occasione, con il dovuto rispetto verso le candidate e i candidati con cui dovrò misurarmi e con la passione che ormai da quasi trent’anni anima la mia militanza attiva nella politica comunale, cantonale e federale”, ha comunicato al suo partito, che si compatta attorno alla sua candidatura unica.

In casa rosso-verde sembra esserci un po’ di maretta. Se per il Nazionale i Verdi hanno comunicato i loro nomi, essi vorrebbero che, nell’alleanza col PS, ci fosse la doppia candidatura di Gysin e Carobbio. Ma il presidente del PS, Igor Righini, su La Regione ha spiegato chiaramente ciò che pensa: “È impensabile presentarsi al Consiglio degli Stati anche con una candidatura di rappresentanza, di bandiera. Bisogna andare per vincere, compatti e coesi sul nome di Marina Carobbio. Con tutto il rispetto per i nomi che si sentono per una seconda candidatura, per andare agli Stati servono un bagaglio di conoscenze non indifferente, l’aver già fatto più di qualcosa a livello di politica federale e avere un curriculum adatto. Ho molta stima per Greta Gysin, ma con la sua esperienza e la pausa che si è presa dalla politica non mi sembra un nome capace di vincere”. 

Ha garantito che se i Verdi decidessero comunque di candidare Gysin, l’alleanza non servirebbe. Ma le sue parole non sono piaciute, e si poteva immaginarlo, in casa ecologista. “Greta non "si è presa una pausa dalla politica": ha avuto tre figli, da ragazza promettente si è trasformata in una donna competente. Non si tratta di "essere un nome capace di vincere", ma di fare politica a Berna. Il linguaggio maschile, quanto è vecchio nel tentativo di uccidere ogni entusiasmo. Ti hanno insegnato a non splendere, e tu splendi invece...”, ha postato la deputata Claudia Crivelli Barella, subito appoggiata da Ronnie David: "Davvero considerazioni fuori luogo dal PS. È arrivata l'ora di donne giovani e preparate per rappresentare il Ticino a Berna. E Greta ha tutte le carte in regola per essere quella donna. Spiace leggere parole così velenose. Chissà se Greta fosse stata un maschio bianco di mezza età se le considerazioni sarebbero state le stesse”.

Greta Gysin ha cercato di smorzare i toni: “Potrei scrivere tante cose, ma nell'anno del clima, dei giovani e delle donne, preferisco concentrarmi sui contenuti piuttosto che perdere tempo con tatticismi e battibecchi. In Ticino ce n'è fin troppi, ma sono l'ultima cosa di abbiamo bisogno. Quindi per ora non aggiungo altro... e me ne torno alla mia "pausa"!”.

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