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14.08.19 - 14:040

La MANI International deve 110mila franchi al Lugano? "Se è il caso salderemo, ma le notizie diffuse sono tendenziose"

Il gruppo si difende: "Il nostro staiblimento di Rancate opera a pieno regime. La notizia, di venerdì, è giunta ben prima del precetto esecutivo, notificatoci lunedì, primo giorno feriale: evidentemente abbiamo fatto immediata opposizione"

LUGANO - MANI International, che si occupa di acquistare, vendere e commerciare prodotti alimentari, da poco più di un anno è Silver sponsor del Lugano Hockey. Il suo nome compare a caratteri cubitali sulla schiena dei giocatori bianconeri.

Ma qualcosa pare essere andato storto. Stando ad alcuni media, a inizio agosto il club si è rivolto all’Ufficio Esecuzioni e Fallimenti perché MANI non avrebbe pagato circa 110mila franchi. Sarebbe stato emesso un precetto esecutivo, e c’erano dubbi sul futuro della collaborazione, che inizialmente doveva essere biennale.

Oggi MANI International ha voluto dire la sua in una nota. Raccontando tutta un’altra versione: vero, i pagamenti sono stati interrotti, ma cerca di spiegare il perché.

“Le informazioni unilaterali pubblicate nei giorni scorsi, senza interpellarci, sono inesatte e tendenziose. È vero che MANI International SA ha sospeso i propri pagamenti a favore dell’HCL ed è vero che vi è la comune intenzione delle parti di interrompere la collaborazione prima del termine, tant’è che le maglie già stampate per la prossima stagione non recano più nostri loghi. Il Gruppo è solido ed il trasferimento in Ticino dell’attività produttiva prosegue il suo corso. Contrariamente a quanto indicato nell’articolo di venerdì scorso, il nostro stabilimento di Rancate opera a pieno ritmo e siamo più che disponibili a ricevere chiunque volesse venire a visitarci: nessuno invece, prima di diffondere informazioni diffamatorie, si è presentato a verificare personalmente”, si legge.

“I nostri valori aziendali sono incentrati sulla qualità delle materie prime, della loro preparazione e dei prodotti finali per i consumatori: si conciliano con il mondo dello sport per il comune spirito di uno stile di vita salutare, vigoroso e fair. Il denaro è un mezzo e un premio, ma non il fine esclusivo, a sé stante”, precisa l’azienda, che sottolinea come “non si sottrae ai propri impegni e verserà anche all’HCL eventuali scoperti, ma solo se realmente dovuti o riconosciuti. La notizia, di venerdì, è giunta ben prima del precetto esecutivo, notificatoci lunedì, primo giorno feriale: evidentemente abbiamo fatto immediata opposizione”.

“Per quanto ci concerne, la bellezza dello sport si concilia con lo spirito di competizione quando si associa alla bravura e dall’abilità, non all’arroganza ed alla prepotenza. Queste ultime caratteristiche sono per MANI International SA dei disvalori dai quali dissociarsi. Ne va della nostra immagine e della nostra reputazione”, termina con una stoccata al Lugano.

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