ticinolibero
Cronaca
10.10.19 - 13:550
Aggiornamento: 21.01.22 - 14:40

E se i cambiamenti climatici influiscono su centrali idroelettriche e infrastrutture? Entro il 2050, si ipotizza un costo di un miliardo annuo!

L'esperto Christian Jaag ha stimato che verso il 2050 le perdite per l'economia energetica si aggireranno attorno a mezzo miliardo di franchi. Le infrastrutture dei trasporti dovranno essere adattate alle temperature elevate

BERNA - A causa dei cambiamenti climatici, le ondate di caldo, le frane e il crollo di pareti rocciose sono più frequenti, e di conseguenza anche i danni a strade e rotaie. Nel contempo, a causa delle elevate temperature e della siccità, i proventi delle centrali idroelettriche diminuiscono. A medio termine, questa evoluzione potrebbe costare fino a un miliardo di franchi all'anno.

È quanto emerge da uno studio presentato dal Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) in occasione dell’annuale Giornata delle infrastrutture tenutasi a Zurigo.

La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha annunciato un piano d'azione che mira a proteggere le infrastrutture dalle conseguenze dei cambiamenti climatici. Il Capo del DATEC ha affermato che è indispensabile aumentare l'impiego delle energie rinnovabili in modo da ridurre sensibilmente le emissioni di CO2.

I cambiamenti climatici hanno un impatto negativo sulla salute delle persone, sui proventi dell'agricoltura nonché sulle specie animali e vegetali. Le ripercussioni sulle infrastrutture dei trasporti e sull'approvvigionamento energetico godono di meno considerazione nell’opinione pubblica. 

Eppure, a causa delle elevate temperature, delle precipitazioni irregolari e delle estati secche, la produzione di energia delle centrali nucleari e di quelle idroelettriche diminuisce, come indicato dall'economista Christian Jaag in occasione dell'annuale Giornata delle infrastrutture promossa dal DATEC.

Nella sua sintesi sulle pubblicazioni attuali relative all'importanza dei cambiamenti climatici per le infrastrutture in Svizzera, Christian Jaag ha stimato che verso il 2050 le perdite per l'economia energetica si aggireranno attorno a mezzo miliardo di franchi.

I cambiamenti climatici avranno ripercussioni anche sulle infrastrutture dei trasporti: colate detritiche, inondazioni o frane danneggiano strade e rotaie. Christian Jaag stima questi danni attorno a un paio di centinaia di milioni di franchi. "Le temperature elevate rendono necessari investimenti in infrastrutture stradali resistenti al calore, allo stesso tempo però riducono i danni provocati dal freddo. In caso di temperature estremamente elevate occorre ridurre la velocità dei treni, cosa che genera costi imputabili ai ritardi", sostiene. 

L’esperto ipotizza che l’entità dei danni causati alle infrastrutture svizzere e del calo della produzione energetica delle infrastrutture entro il 2050 si eleverà a circa 1 miliardo di franchi all'anno. L'autore fa notare che i costi provocati dai cambiamenti climatici nell’ambito delle infrastrutture presentano ancora molte lacune; le previsioni vanno pertanto trattate con cautela.

Per la consigliera federale Sommaruga lo studio rappresenta un campanello d'allarme per la Confederazione, i Cantoni e i Comuni. I danni provocati dai cambiamenti climatici alle infrastrutture statali pongono i tre livelli statali di fronte a nuove sfide. Per i Cantoni piccoli e i Comuni finanziare le riparazioni e i lavori di prevenzione potrebbe risultare arduo. Il Capo del DATEC ha annunciato l’adozione di un piano d’azione per l’adeguamento ai cambiamenti climatici, comprendente misure volte a proteggere le infrastrutture statali. Nella pianificazione territoriale, ad esempio, occorrerà tenere conto dei rischi dovuti ai cambiamenti climatici. È inoltre previsto un programma di ricerca per migliorare le conoscenze di base. 

La necessità di ridurre le emissioni di CO2 resta tuttavia un aspetto centrale per la politica climatica nazionale e internazionale, poiché solo in questo modo è possibile far fronte ai cambiamenti climatici. La Consigliera federale ha ribadito di essere convinta che la riduzione delle emissioni a effetto serra sia la misura più economica ed efficace per proteggere le infrastrutture. Sarà perciò necessario adottare una legge sul CO2 più incisiva nonché promuovere l'energia idrica e solare e i flussi finanziari rispettosi del clima.

Alla tavola rotonda hanno partecipato il consigliere agli Stati Ruedi Noser (PLR, ZH), il consigliere nazionale Roger Nordmann (PS, VD) – entrambi membri della Commissione dell'ambiente delle rispettive Camere – Irene Fischbach, responsabile della comunicazione della società nazionale di rete Swissgrid, Ruedi Blumer, Presidente dell'Associazione Traffico e Ambiente (ATA) nonché Marco Hebeisen, responsabile dell’impresa presso la Zürich Assicurazioni. Alla manifestazione hanno partecipato circa 150 persone tra rappresentanti del mondo dell'economia, della scienza, dei media e della politica nonché cittadini interessati.

Tags
christian
cambiamenti
trasporti
ipotizza
temperature
franchi
miliardo
infrastrutture
cambiamenti climatici
centrali
TOP News
© 2024 , All rights reserved

Stai guardando la versione del sito mobile su un computer fisso.
Per una migliore esperienza ti consigliamo di passare alla versione ottimizzata per desktop.

Vai alla versione Desktop
rimani sulla versione mobile