Tribuna Libera
26.10.15 - 22:010
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Cassa pensioni di Lugano: i nodi vengono al pettine
Interrogazione di Martino Rossi (PS)
Benché il sito della Cassa pensioni di Lugano (CPDL) sia silente al proposito (evviva la trasparenza), alcuni organi di stampa hanno comunicato ieri e oggi che tre membri del Consiglio direttivo della cassa (il presidente Giorgio Giudici, la signora Silvana Minoretti e il signor Mauro Delorenzi) hanno dimissionato dal loro incarico.
Sulle ragioni delle dimissioni si è espressa solo la signora Minoretti, per altro in termini confusi, difficili da capire per chi non fa parte dell’organo direttivo (vedi Mattino della domenica, 25.10.2015).
Alcuni passaggi:
- “importanti divergenze su decisioni”. Quali?
- “con la nomina del nuovo Comitato, si è passati da una gestione attiva della CPDL ad una gestione parassitaria, che di fatto ha immobilizzato tutta l’operatività e lo sviluppo della Cassa stessa”. Di che Comitato si parla? Cosa vuol dire “gestione parassitaria”? Cosa significa aver immobilizzato l’operatività della Cassa?
- “creare un accantonamento volontario per distribuzioni extra ai dipendenti attivi”: di cosa si tratta?
- “non tener conto né delle raccomandazioni dell’attuario né del Comitato tecnico interno di previdenza”. Chi non tiene conto di quali raccomandazioni?
- “il continuo rinvio delle decisione sulla ristrutturazione della gestione del patrimonio immobiliare (…), “benché anche l’ultima perizia confermi il minor rendimento annuo rispetto al mercato (…), “pur di non dotarsi di una Fondazione d’investimento immobiliare”. Non sarebbe ora e tempo di presentare questo misterioso progetto di Fondazione e del perché e da chi sia stato bloccato?
Ricordiamo che già il 17 aprile 2012, il nostro Gruppo interrogava il Municipio sulla perdita nella gestione finanziaria della CPDL nel 2011 di 11 milioni di fr., di cui 4,6 dovuti al saldo negativo fra utili e perdite di cambio, che veniva attribuito alla decisione della BNS di stabilire il cambio euro-franco a 1,20.
Non abbiamo ancora ricevuto risposta a quell’interrogazione, che poneva interrogativi anche sulla “governance” della Cassa, piuttosto complessa e forse inefficiente.
Dopo 6 mesi avevamo rilanciato quell’interrogazione con una nuova del 19 ottobre 2012, fornendo anche i dati sui rendimenti della Cassa dal 2008 al 2011 (cumulativamente negativi e ben peggiori di quelli di altre casse pensioni ticinesi e svizzere) e sulle sistematiche perdite di cambio negli anni dal 2008 al 2011.
Anche a questa interrogazione il Municipio si era permesso di non rispondere.
Infine, dopo che lo scorso 16 gennaio il “risk manager” della CPDL comunicava che la Cassa aveva perso 15 milioni di fr. in conseguenza dell’abbandono da parte della BNS del cambio euro-franco a 1,20, abbiamo presentato una terza Interrogazione, il 4 febbraio 2015, richiamando le due precedenti e aggiungendo alcune domande.
Neppure a quella abbiamo ricevuto risposta.
Questo atteggiamento del Municipio è scandaloso e inaccettabile, poiché la CPDL gode di una garanzia totale da parte del Comune per il pagamento delle prestazioni, ciò che rende legittimo e doveroso, anche per il legislativo della Città, essere informato compiutamente sul suo andamento e i suoi problemi.
Nel frattempo, come abbiamo visto, la situazione nella Cassa è degenerata fino alla dimissione della metà dei membri del suo Consiglio direttivo, da cui questa quarta Interrogazione.
Chiediamo quindi al Municipio:
1. Di rispondere finalmente alle domande delle tre Interrogazioni citate;
2. Di illustrare le ragioni delle dimissioni di 3 dei 6 membri con diritto di voto del Consiglio direttivo della CPDL;
3. Di fare chiarezza sui temi evocati (vedi sopra) da uno dei membri dimissionari;
4. Di indicare come intende procedere per sostituire i membri dimissionari e per riportare ordine, serenità ed efficacia nella gestione della CPDL.
Se non avremo risposte in tempi brevi, questa volta non ci resterà altro che denunciare la renitenza del Municipio all’organo preposto dell’Autorità cantonale.
Gli assicurati, i pensionati, i cittadini, i consiglieri comunali hanno diritto di sapere che cosa succede nella Cassa pensione della Città e di esigere che i provvedimenti necessari siano adottati senza indugio e senza coperture, in modo trasparente.
Martino Rossi, capogruppo PS