Tribuna Libera
27.12.15 - 12:360
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Bravofly: un segnale sbagliato
di Jessica Bottinelli, presidente della direzione cantonale dei Verdi del Ticino
Nel marzo di quest’anno Bravofly - ora Bravonext - ha investito 120 milioni di dollari per rilevare la piattaforma di prenotazione viaggi britannica lastminute.com, ma si rifiuta di pagare, in Ticino, salari di 3'275 franchi lordi al mese. E, in questo, il Consiglio di Stato le da ragione affermando che ormai non è più un'agenzia di viaggi, ma un'agenzia che permette di confrontare i prezzi dei viaggi, e quindi sfugge all’applicazione del contratto normale di lavoro imposto dallo stesso Consiglio di Stato. Il punto è che la Bravonex opera a Chiasso, in Canton Ticino, e per questo si dovrebbe pretendere dai suoi dirigenti un minimo di legame con il territorio e di responsabilità sociale. Invece, ancora una volta si lascia che un'azienda s’insedi nel nostro cantone, benefici di condizioni fiscali vantaggiose, versi contributi per le assicurazioni sociali nettamente inferiori a quelli italiani e continui però a retribuire paghe lombarde assumendo solo personale d'oltre frontiera.
Il 67,8% dei dipendenti della Lastminute.com ha un salario ampiamente inferiore ai salari di riferimento: la paga media si attesta attorno ai 2'800 franchi al mese, ma vi sono persone che guadagnano ancora di meno stando ai dati dell’Ufficio dell’ispettorato del lavoro. Non stupisce quindi che il 95,4% della manodopera sia frontaliera: ben 316 dipendenti su un totale di 331 provengono dall’Italia (dichiarazioni rilasciate dallo stesso Fabio Cannavale, fondatore della Bravofly). E questa scelta di personale non è certo dovuta alla mancanza di disponibilità di lavoratori locali visto che nel mese di novembre c’erano ben 775 disoccupati iscritti nel solo Mendrisiotto.
Questo tipo di aziende, che si sono diffuse in tutto il cantone, non fanno che peggiorare la situazione sul fronte del dumping salariale e della sostituzione della manodopera residente e lanciano un segnale sbagliato ad altri imprenditori intenzionati a trasferirsi in Ticino.
L’annuncio della trasformazione da agenzia di viaggio in agenzia digitale lo stesso giorno in cui l’on. consigliere di Stato Christian Vitta annunciava l’adozione di un contratto normale di lavoro per le agenzie di viaggio è uno schiaffo alle autorità cantonali.
Un atteggiamento che non si scusa nemmeno con l’introito fiscale generato da questa società. Le imposte della Bravonext non bastano nemmeno a risolvere i problemi di disoccupazione e assistenza registrati a Chiasso, dove il numero di persone in assistenza nel 2013 è aumentato del 40% e il 5,6% della popolazione beneficia di prestazioni assistenziali. Valori assai più elevati di quelli registrati a livello cantonale.
Se le autorità comunali e cantonali vogliono davvero offrire posti di lavoro di qualità alla manodopera residente e non solo a parole il primo passo è dare un segnale chiaro e forte a chi opera sul nostro territorio. Chi opera in Ticino deve rispettare le disposizioni svizzere, assumere personale residente e retribuire salari dignitosi.
Jessica Bottinelli, presidente della direzione cantonale dei Verdi del Ticino