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Tribuna Libera
11.07.16 - 09:550
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Un Segretario di Stato per la politica estera

di Sergio Morisoli, (AL) La Destra

MOZIONE: creazione del Segretariato e della funzione di Segretario di Stato per la politica estera Con questa Mozione si chiede al Consiglio di Stato di: preparare e presentare al Gran Consiglio una modifica della “Legge concernente le competenze organizzative del Consiglio di Stato e dei suoi dipartimenti” ed di eventuali altre leggi o norme in vigore, con lo scopo di creare e istituire il Segretariato e la funzione del Segretario di Stato per la politica estera. È chiaro che giuridicamente e organizzativamente la politica estera compete alla Confederazione, ciò non di meno, ai Cantoni e Repubbliche svizzeri rimangono parecchie autonomie residue, complementari e sussidiarie in questa materia. Per politica estera cantonale vanno intese le relazioni: da una parte con la Confederazione, con il Consiglio degli Stati, con gli altri 25 Cantoni e semi Cantoni svizzeri, con le varie Conferenze dei direttori Dipartimentali, dall’altra con l’Italia tramite la nostra ambasciata e per essa il dipartimento degli esteri, con la Lombardia e con il Piemonte; inoltre le relazioni con tutti gli enti e gruppi di lavoro intercantonali e internazionali in cui il Ticino siede. Tenuto conto della particolare situazione del Ticino, è giunto il momento di elevare, formalizzare e organizzare la politica estera a livello di materia ad hoc dell’intero esecutivo cantonale, e di darle una chiara legittimità legale, istituzionale e funzionale. In questi giorni si discute e ridiscute se ci vorranno uno o due delegati del Cantone per seguire gli affari “esteri” e i dossier federali. È una questione di secondo rango e meramente esecutiva. La prima è uscire finalmente dalla forma reattiva per intraprendere quella proattiva in politica estera. E’ quella di definire un quadro completo degli obiettivi strategici della politica estera cantonale, la sua missione, il suo perimetro e le aspettative. Poi in seguito darle una organizzazione istituzionale e legittimata dalla legge (è lo scopo di questa mozione) per poi scegliere e definire i profili e le risorse necessarie a garantirle un funzionamento efficace ed efficiente. In questo ordine di idee, il Segretariato e il Segretario di Stato devono dipendere direttamente dal Consiglio di Stato e amministrativamente dal suo Presidente a turno. Nel suo mandato e in quello del suo ufficio dovrebbero esserci delle deleghe di negoziazione per le materie nelle quali il Ticino è direttamente toccato, ritenuto che la decisione finale e la ratifica delle intese, dei negoziati e degli accordi competerà sempre ed esclusivamente al Governo ed eventualmente al Parlamento cantonale. L’attuale “Intergruppo parlamentare per la politica estera e la promozione economica” potrebbe fungere da collegamento tra Esecutivo e Parlamento, o diventare a tutti gli effetti una Commissione parlamentare nell’ambito della revisione in corso della legge sui rapporti tra GC e CdS. I rapporti interni con i Consiglieri di Stato e i Capi Divisione dei Dipartimenti dovranno essere definiti da un regolamento. La motivazione L’uscita del Regno unito dall’UE (Brexit), la votazione del 9 febbraio, gli accordi bilaterali da migliorare e rafforzare, Schengen, l’orizzonte incerto dell’Europa dei 27 Paesi, il delinearsi di un’Europa più delle Regioni che dello Stato unitario, il neoprotezionismo, la stasi (confusione) della politica estera Svizzera, il ritiro della domanda di adesione all’UE; la necessità di rilanciare la collaborazione con l’Italia in molti campi, la possibilità di diventare un centro di competenza per le politiche verso i Paesi e le Regioni del nord mediterraneo, mettono la Svizzera e in particolare il Ticino in una nuova prospettiva positiva di sviluppo delle relazioni diplomatiche con il resto della Confederazione e con i Paesi esteri. Può darsi si tratti di un’occasione storica per sfruttare al meglio il nostro sistema federalista tramite le competenze cantonali. Occorre intraprendere in Ticino tutto il necessario per anticipare organizzativamente e poi operativamente lo sfruttamento di questa nuova opportunità. Non bastiamo a noi stessi, e l’autarchia sarebbe letale.Sergio Morisoli, (AL) La Destra
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