ticinolibero
TiPress/Francesca Agosta
Federali 2023
10.11.23 - 10:200

Chiesa alla festa di Regazzi, ticket sotto traccia? Farinelli: "Un segnale evidente"

Il candidato del PLR in vista del ballottaggio: "Già al primo turno si è vista questa dinamica elettorale. Detto questo, niente di scandaloso, per carità. Ogni candidato fa la campagna che reputa giusta”

LUGANO - La presenza del senatore uscente Marco Chiesa alla festa dell’aspirante senatore Fabio Regazzi martedì scorso a Pregassona ha fatto pensare a un “ticket” tra i due candidati agli Stati. E Alex Farinelli, classificatosi al terzo posto al primo turno, condivide questa tesi: “Penso che il segnale sia evidente – ha dichiarato a liberatv -. Non che sia una sorpresa: tra Chiesa e Regazzi c'è una vicinanza politica, essendo due esponenti della destra conservatrice. Ovviamente Fabio cerca di rivolgersi a quel Mondo, ma lo ha fatto anche con le inserzioni sul Mattino della Domenica. Del resto, già al primo turno si è vista questa dinamica elettorale. Detto questo, niente di scandaloso, per carità. Ogni candidato fa la campagna che reputa giusta”.

Intanto l’appuntamento con il ballottaggio del 19 novembre si avvicina e anche Farinelli punta all’elezione agli Stati. “Le persone sono in grado di giudicare le scelte che ho fatto nell’ultima legislatura a Berna per capire se posso rappresentarli o meno agli Stati – ha affermato -. Tutti gli elettori avranno un candidato che li rappresenta meglio a cui dare il voto. Poi dovranno decidere se spendere o meno la seconda crocetta. E se lo faranno, dovranno forzatamente scegliere il candidato che gli appare meno distante. Vedremo come andrà”.

Farinelli ha anche commentato la dichiarazione del suo compagno di partito Moreno Colombo, secondo il quale per il Mendrisiotto sarebbe buona cosa l’elezione di Giorgio Fonio al Nazionale (possibile solo con l’elezione di Regazzi agli Stati): “Mi risulta che in tv, a Matrioska, abbia anche detto che mi sostiene. E questo mi fa piacere, perché vuol dire che mi ritiene un interlocutore credibile per il Mendrisiotto. Poi capisco che nei ragionamenti possano esserci anche delle dinamiche regionali e non ci vedo nulla di male”.

Infine, ha risposto a una domanda sul suo “coming out” pubblico. Una scelta molto personale ma che potrebbe averlo danneggiato in termini di voti. “Può darsi che mi abbia danneggiato – ha risposto -. Effettivamente qualcuno me l’ha detto. Per me non è mai stata una questione elettorale. La prima volta che ne ho parlato pubblicamente è stato a novembre dell’anno scorso, a Detto tra noi su TeleTicino. Poi mi è stato richiesto in campagna elettorale dal Corriere del Ticino e forse può aver avuto un effetto diverso. Da parte mia non c’è stato alcun tipo di calcolo su questo argomento, anche perché sarebbe impossibile farlo. Se qualcuno non mi vuole votare per questo motivo, mi dispiace, è ovvio, ma non mi pento di averlo detto, perché sono convinto che i candidati vadano giudicati per le decisioni politiche che assumono e non per le scelte affettive. Quindi convivo bene con questa situazione e, anzi, rappresenta un motivo in più a sostengo della scelta che ho fatto di parlare liberamente di questo tema. Perché se queste dichiarazioni rappresentano un problema elettorale, significa che questa società ha davvero un gran bisogno di persone che esprimano liberamente il proprio modo di essere, invece che continuare a nascondersi”.

Tags
© 2024 , All rights reserved

Stai guardando la versione del sito mobile su un computer fisso.
Per una migliore esperienza ti consigliamo di passare alla versione ottimizzata per desktop.

Vai alla versione Desktop
rimani sulla versione mobile