Tribuna Libera
05.10.15 - 18:380
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Crivelli Barella sulle dimissioni di Savoia, «come essere rimasti orfani»
di Claudia Crivelli Barella, candidata al Consiglio nazionale per i Verdi
Da tempo sapevamo che sarebbe arrivato questo momento, che nessuno è eterno e che le persone sagge cambiano il loro posto nel mondo quando il loro impegno è concluso. La sensazione, per noi Verdi che non ci siamo persi in meschine polemiche e diatribe via social media, è un po’ quella di essere rimasti orfani…anche se fortunatamente non è così, perché il nostro ex coordinatore gode di ottima salute, e il suo cammino va avanti serenamente, con una maturità acquisita nel corso di innumerevoli battaglie. Lo ringrazio per tutto quanto ha fatto per i Verdi in questi anni, per la sua umanità e anche per averci fatti sorridere, spesso anche ridere, persino nelle situazioni più difficili. Lo ringrazio per la coerenza con la quale ha saputo portare avanti le sue lotte, e per aver rispettato chi come me non era sempre d’accordo con il suo pensiero. Per aver saputo far tesoro dei consigli ricevuti, e per essere sempre stato onesto: pane al pane e vino al vino. Cerco di non dar troppo spazio alla sfumatura di tristezza che ogni periodo che termina inevitabilmente porta con sé, e sono cosciente che per diventare pienamente adulti è necessario diventare, metaforicamente, orfani: altrimenti si resta sempre figli, bambini non cresciuti. Sergio è stato per noi Verdi come un fratello maggiore, una figura paterna con le sue luci e ombre, con forti simpatie e altrettante arrabbiature…non è facile voltare pagina e cominciare a far senza di lui, ma confido che ce la faremo: dalla nostra abbiamo i nostri ideali, e una terra da difendere. Come diceva Margaret Mead: “Non dubitate che un gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è così che è sempre andata”. Grazie Sergio. Grazie ai Verdi di oggi e di domani.
Claudia Crivelli Barella, candidata al Consiglio nazionale per i Verdi