Tribuna Libera
04.10.16 - 14:480
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
L'inchiesta su un Servizio di Assistenza e Cure a Domicilio privato
di Matteo Quadranti
ContestoLe cure e l’assistenza delle persone anziane e bisognose a domicilio sono regolate dalla Legge anziani (Lanz) e dalla Legge sulle cure e assistenza a domicilio (LACD). Gli attori che operano su questo fronte e che vengono considerati dalle leggi citate sono: i parenti della persona interessata, gli operatori sociosanitari indipendenti, i Servizi di Assistenza e Cura a Domicilio (SACD) di interesse pubblico e i SACD privati, i Servizi di appoggio.
La supervisione e il controllo di questi attori è effettuato dal Cantone tramite l’Ufficio degli anziani e delle cure a domicilio (UACD) e la vigilanza sul piano sanitario dall’Ufficio del Medico Cantonale (UMC).
Il Cantone sostiene i vari attori con dei contributi secondo le leggi e i regolamenti citati in precedenza.
Le prestazioni sanitarie possono essere coperte dalle Assicurazioni malattia secondo le regole della LAMal e le relative convenzioni con gli erogatori di prestazioni.
Le richieste in questo settore sono in continuo aumento che è strettamente correlato con l’incremento della parte di popolazione anziana rispetto alla popolazione totale.
Il settore sociosanitario ha assunto negli ultimi decenni un’importanza sempre maggiore nel contesto dell’economia sia come offerta di posti di lavoro, sia come sviluppo tecnologico. Questa evoluzione che va considerata positivamente non è tuttavia priva di alcune minacce come quella di prestare il fianco a operazioni il cui obiettivo è o può essere unicamente finalizzato al lucro.
È quindi importante avere un occhio di riguardo e di controllo verso chi opera in questo settore.
I fattiSembrerebbe che dal 2011, alla Procura Pubblica e al Cantone (UMC e UACD), siano pervenute segnalazioni e denunce da diverse parti e segnatamente in merito all’operato di un SACD di diritto privato operante nel Sottoceneri:
• da ex collaboratrici infermiere indipendenti o assunte dal SACD in questione;
• da operatrici sociali comunali;
• da ex dipendenti del SACD in questione;
• da utenti o parenti di utenti serviti da questo SACD.
Riassuntivamente le segnalazioni paiono concernere:
• fatturazioni maggiorate alle Casse Malati rispetto a quanto effettivamente prestato dalle operatrici di cui alcune non abilitate alle cure che hanno erogato;
• fatturazioni maggiorate all’utente rispetto a quanto effettivamente prestato dalle operatrici;
• non pagamento o pagamento parziale delle ore straordinarie al personale;
• istigazione del personale a comportamenti riprovevoli dal profilo sessuale (attualmente al vaglio della polizia cantonale);
• eccitazione a sfondo sessuale all’indirizzo di utenti anziani (pure al vaglio della polizia cantonale);
• proposte di gestire gli interessi dell’utente tramite procura dello stesso alla titolare;
• doppia fatturazione alle Casse Malati e agli utenti
• ………………..
A quanto sembra queste segnalazioni hanno portato all’avvio di un procedimento penale nei confronti della titolare del SACD privato la cui istruttoria è iniziata nel 2011 ma che ha avuto un impulso soltanto nel 2015 che ha portato all’inizio del 2016 ad effettuare delle perquisizioni e degli interrogatori per varie ipotesi di reato.
Il procedimento sarebbe tuttora in corso e sembra incontrare diverse difficoltà sia sul piano tecnico degli accertamenti che su quello della collaborazione tra i vari attori, tra i quali vi sarebbe anche una ARP – Autorità di protezione.
Una delle segnalazioni era partita, risulta, tramite un legale avvicinato dai cugini di una utente, di 95 anni (secondo una perizia geriatrica risalente già al 2009 non più non più in grado di prendere decisioni in piena cognizione di causa), del SACD privato in questione e il cui direttore consta fosse in possesso di una procura della signora per gestire i di lei ”interessi”. Quest’ultimo venne sostituito per intervento della ARP da un curatore che però ci viene riferito in seguito abbia poi frapposto ostacoli ad una collaborazione con i parenti segnalanti che avevano nel frattempo raccolto diverse informazioni e documenti.
Su indicazione del Ministero Pubblico, il legale dei cugini si è rivolto al curatore nel marzo 2016 chiedendo di dare procura a rappresentare la utente nel procedimento in corso ma non ha ottenuto la collaborazione auspicata. Il legale si è poi rivolto ai membri dell’ARP in persona che tuttavia si dice non abbiano dato seguito alla collaborazione per l’accertamento della verità.
DomandeSulla base di quanto sovraesposto si chiede a codesto Consiglio di Stato:
1. Se come risulta all’interrogante, i Servizi cantonali preposti alla vigilanza hanno segnalato nel 2013 al Ministero Pubblico quanto indicato sopra in merito ai Signori e Servizio citati
2. Se a seguito di tale segnalazioni i Servizi cantonali hanno preso le necessarie misure a riguardo del SACD oggetto di segnalazione.
3. Se la Magistratura ha avviato un procedimento e in caso affermativo a partire da quando.
4. Quali tipi di reati sono oggetto di inchiesta?
5. In caso affermativo a quali unità di investigazione della Polizia sono stati attivati?
6. Se si sono accertate irregolarità nella fatturazione agli Assicuratori Malattia, quali misure hanno preso questi Istituti alfine di verificare e denunciare tali fatti?
7. Se ritiene normale, qualora il fatto risulti confermato e accertato, che una ARP rifiuti la collaborazione alfine di fare chiarezza su eventuali malversazioni nei confronti di una loro protetta.
8. Se ai sensi della LSan e relativo Regolamento il Direttore amministrativo non deve necessariamente essere competente, indipendente e quindi non avere alcuna responsabilità sulle modalità di fatturazione a utenti e Casse Malati.
9. Se da parte dei Servizi preposti alla vigilanza delle cure sanitarie (UMC), sono state eseguite delle ispezioni e o verifiche presso il domicilio e l’ufficio della titolare del SACD.
10. Se il Ministero Pubblico, trattandosi di una procedura complessa per l’accertamento delle fatturazioni che potrebbero risultare irregolari (in danno delle Casse Malati e degli utenti), ha ritenuto di affidare all’équipe finanziaria o ad un esperti del ramo (persona con esperienza diretta nei SACD) la ricostruzione finanziaria.
Matteo Quadranti, deputato