Tribuna Libera
10.02.17 - 14:300
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Rifiutiamo i tagli alle prestazioni sociali
di Daniela Pugno Ghirlanda
L’abbassamento delle soglie Laps, la legge sull'armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali, a prima vista possono sembrare argomenti astratti, poco palpabili e molto amministrativi. In realtà, le conseguenze della decisione presa dai partiti di maggioranza in Gran Consiglio sono molto concrete e soprattutto nefaste per la vita di molti ticinesi, di numerose famiglie e economie domestiche del nostro Cantone.
Il principio è questo: le soglie Laps determinano il limite oltre il quale non si ha più diritto a ricevere degli assegni complementari per i figli (gli assegni integrativi per i figli e gli assegni di prima infanzia).
Perciò, ridurre le prestazioni sociali abbassando le soglie Laps significa tagliare il supporto dello Stato alle famiglie e alle economie domestiche con figli e di reddito medio-basso, costringendole a condizioni ancora più dure e accentuando il pericolo che debbano ricorrere all’assistenza sociale.
Questi assegni sono importanti per le famiglie che già oggi fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Consideriamo anche che il mondo del lavoro oggi è moltodifficile, a causa della lunga formazione necessaria per essere competitivi, per i praticantati non retribuiti e per le difficoltà a trovare il primo impiego (o un lavoro sufficientemente retribuito, in generale). Ridurre queste prestazioni significa accentuare le difficoltà già esistenti in molte famiglie. Una famiglia con reddito modesto non può avere figli senza che questo possa diventare causa di povertà? La nostra popolazione invecchia, il tasso di nascite è molto basso, prendiamone atto.
L’introduzione della Laps voleva appunto evitare questo tipo di situazione, armonizzando il sostegno dello Stato in modo efficace, mirato e coerente. I tagli supplementari decisi da PLR-PPD e Lega con la “manovra di rientro” vanno ad aggiungersi a una serie di tagli negli ultimi anni che stanno smantellando questo prezioso strumento di politica sociale e famigliare. Dal 2014 sono già stati tagliati 55 milioni di franchi nella socialità. E tutto ciò quale conseguenza di sgravi fiscali che nel corso degli anni hanno ridotto le entrate mettendo in difficoltà le casse dello Stato.
Oltre alle pessime conseguenze dovute alla scarsa efficacia della politica famigliare, l’abbassamento delle soglie Laps implica anche la riduzione dei sussidi cassa malati. Eppure è proprio il continuo aumento dei premi cassa malati, con quello degli affitti, che sommato all’erosione dei salari causa le difficoltà di molti ticinesi. I partiti di maggioranza sembrano aver preso la decisione di ridurre le prestazioni sociali da un punto di vista esclusivamente amministrativo-contabile. Invece, la realtà ci insegna che la riduzione delle prestazioni sociali avrà una ripercussione sull’aiuto sociale versato dai Comuni alle famiglie nel bisogno. Anche in ambito di politica sociale vale il principio dei vasi comunicanti: ai tagli effettuati da un lato corrisponde una conseguenza ben più grave dall’altro. Ai tagli nel sociale avvenuti negli ultimi anni corrisponde infatti un aumento allarmante delle persone che hanno richiesto o ricevuto l’assistenza sociale. Dal 2014 ad oggi i beneficiari dell’assistenza sociale sono quasi 2'000 in più: a gennaio del 2014 erano poco più di 6'000 mentre nemmeno due anni dopo, a settembre del 2016, erano 8'000! Il pacchetto di risparmio di 185 milioni proposto dal Consiglio di Stato era già parecchio duro, ma poteva trovare un accordo in Parlamento. Invece i tagli supplementari decisi dalla maggioranza PLR-PPD-Lega in Gran Consiglio provocheranno delle conseguenze per la popolazione che non possono essere accettate. Il denaro va trovato dov’è, ossia riducendo gli sgravi fiscali agli alti redditi e non tagliando a delle prestazioni indispensabili a molti ticinesi per poter vivere dignitosamente.
Il prossimo 12 febbraio è dunque fondamentale votare NO alla modifica delle soglie Laps, ovvero rifiutare con decisione la riduzione delle prestazioni sociali.
Daniela Pugno Ghirlanda, Deputata in GC per il PS