COMANO - Quello di Rete Due sarà probabilmente uno dei primi temi che dovrà affrontare Mario Timbal come nuovo presidente della RSI. Dopo la petizione, di cui oggi Canetta ha messo in evidenza alcune firme quanto meno dubbie, arriva anche un'interrogazione parlamentare interpartitica, firmata da membri di PS, PPD, PLR e Verdi.
"In un recente comunicato stampa il Sindacato svizzero dei mass media SSM Ticino ha indicato di essere preoccupato da tempo per i progetti di “ridefinizione” dei programmi radiofonici RSI e di aver appreso che per la Rete Due è prevista, a corto termine, la riduzione del parlato dal 40% al 10% del tempo di antenna, ossia per soli 6 minuti all’ora, che sono appena sufficienti ad annunciare i titoli dei brani trasmessi", si legge nel testo firmato da Raoul Ghisletta, Anna Biscossa, Maddalena Ermotti-Lepori, Giorgio Fonio, Cristina Gardenghi, Alessio Ghisla, Aron Piezzi, Maristella Polli, Daniela Pugno Ghirlanda, Alessandro Speziali e Diana Tenconi.
"Una simile misura non soltanto mette in pericolo, ancora una volta, numerosi posti di lavoro, ma lede il mandato della Concessione e riduce sostanzialmente l’offerta al pubblico di programmi di qualità. Il Sindacato SSM sostiene l’impegno delle colleghe e dei colleghi della Rete Due a difesa del proprio lavoro e invita tutto il personale della RSI, il pubblico e il mondo della cultura e della politica ad attivarsi per chiedere alla direzione RSI di ripensare la drastica misura di riduzione dei programmi d’attualità e di approfondimento culturale. Si tratta di scongiurare la perdita dell’importante apporto di Rete Due alla vita culturale della Svizzera italiana", proseguono i deputati, che chiedono al Consiglio di Stato:
"Quale è la sua posizione in merito?
Quali passi intende intraprendere per salvare l’offerta culturale di Rete 2, che è di grande qualità?"