di Andrea Sanvido *
Da qualche tempo a questa parte ho notato come parecchi anziani si rechino a fare la spesa dopo le 16 del sabato pomeriggio o in un giorno prefestivo nei banconi delle offerte speciali dei prodotti che sono vicini alla data di scadenza, perché hanno dei forti sconti che vanno dal 40% al 60% di riduzione.
Questo comportamento, che trovo scaturire dalla necessità delle persone, mi ha fatto riflettere su molte posizioni di destra e di sinistra sull’argomento; è vero che tale intervento costa circa 4 miliardi all’anno, ma è pur vero che oggi noi elargiamo all’estero tantissimi soldi, non solo in aiuti, ma pure qualche miliardo per sostenere delle guerre per le quali i nostri pensionati soffrono pur non essendovi partecipi. Un altro punto da considerare è che questi 4 miliardi ritornano nel ciclo economico siccome i nostri pensionati li spendono sul nostro territorio, poiché non sono pendolari della spesa oltreconfine.
Vedendo quello che è successo al World Economic forum di Davos, dove si è parlato di pace, anche se poi alla fine si è parlato più di guerre da sostenere, il nostro paese che è neutrale deve per prima cosa pensare al proprio popolo e poi sostenere gli altri bisognosi. Gli anziani in difficoltà rappresentano una parte vulnerabile della società che richiede particolare attenzione e sostegno. Molti di loro affrontano sfide legate alla salute, all’isolamento sociale e alle difficoltà finanziarie. Dal punto di vista della salute, l’accesso limitato a cure mediche adeguate può aggravare la situazione. Molti anziani dipendono da pensioni fisse che potrebbero non coprire completamente le spese mediche o di vita quotidiana. La crescente inflazione e i costi sanitari sempre più alti alti possono accentuare e peggiorare queste sfide finanziarie.
Questo è uno dei motivi validi per il quale io trovo che sia corretto e utile versare la 13a AVS ai nostri pensionati.
*Vice capo gruppo Lega Lugano e deputato in Granconsiglio