*Di Melitta Jalkanen (Verdi Ticino)
Ci sono sempre state le alluvioni. E pure la siccità. Presumiamo che la frequenza sempre maggiore di queste anomalie sia un fenomeno del tutto naturale. Che non c’entri il fatto che stiamo asfaltando tutto l’asfaltabile. Presumiamo che tutto il diesel, nafta e benzina che bruciamo, non abbia effetti sulla qualità dell’aria e men che meno sul clima. Presumiamo che qualcuno di malintenzionato voglia obbligarci a bruciare meno benzina, asfaltare meno, sprecare meno, preferire più alberi nelle città.
Qualcuno di cattivo che – con la scusa del “clima” – vuole ridurre l’inquinamento. Un genio maligno ha trovato il modo di avere un vantaggio – potere? Denaro? – se noi adottiamo stili di vita meno inquinanti? Ogni acquisto che faccio: un nuovo telefonino, una bottiglia di acqua, un viaggio esotico, un apparecchio per l’aria condizionata, un intervento chirurgico … sono soldi nella cassa di qualcuno.
È buona cosa riflettere, prima di fare un acquisto, su quali conseguenze ha quel consumo. Faccio del bene all’economia? Alla società? Alla vita? O faccio danni? Per esempio se riduco il consumo di carburanti fossili, riduco le entrate di vari dittatori che controllano i pozzi di petrolio (e di conseguenza riduco le guerre). Certo, ci va di mezzo anche chi lavora alle pompe di benzina, ma così come i maniscalchi e carradori hanno dovuto riciclarsi in nuovi mestieri, ogni epoca deve adattarsi ai cambiamenti.
L’inquinamento e la cementificazione ci stanno facendo soffrire. Questo è fuori dubbio. Non tutti credono che l’inquinamento e la cementificazione (indubbiamente prodotte da noi) sono anche causa di alluvioni e siccità. Ma resta il fatto che ridurre inquinamento e cementificazione ci farebbe vivere meglio. Quindi: la buona notizia è che è in nostro potere ridurre questa sofferenza. (Il bonus: ridurre la sofferenza causata dal caos del traffico).