Il Consiglio di Stato ha approvato il preventivo 2025 del Cantone che prevede un disavanzo d’esercizio di 64 milioni di franchi senza considerare una distribuzione di utili della BNS, che rispetta il vincolo del freno ai disavanzi pubblici. Unitamente al preventivo vengono presentate delle ulteriori misure di rientro finanziario per un ammontare di circa 72 milioni di franchi. I dati relativi al Piano finanziario della gestione corrente 2026-2028 mostrano che la situazione finanziaria permane difficile e fragile.
Il periodo recente è stato caratterizzato da diversi fattori che hanno avuto e hanno tuttora un effetto negativo sulle finanze pubbliche. La pandemia ha inciso strutturalmente sui conti pubblici e anche su quelli del nostro Cantone, mentre le tensioni geopolitiche e istituzionali che non accennano a normalizzarsi mantengono l’economia mondiale e quindi anche quella Svizzera e ticinese in una situazione di instabilità.
La contenuta crescita economica ha inoltre influito sulla crescita dei gettiti. L’instabilità economica ha comportato anche importanti effetti sulla politica monetaria e sui risultati della Banca Nazionale Svizzera (BNS), che nel 2022 e nel 2023 ha registrato delle perdite. Questo ha comportato un azzeramento degli utili distribuiti a Confederazione e Cantoni.
Questi fattori, su cui il Cantone ha un margine di influenza ridotto, continuano quindi a influire negativamente sull’evoluzione di spese e ricavi. Per correggere progressivamente questa situazione e ritrovare il pareggio dei conti, il Governo aveva preso delle misure già nel corso dell’anno 2023 a cui sono seguiti degli interventi con il preventivo 2024 e ora con il preventivo 2025.
L’esercizio di riequilibrio finanziario che prosegue con il preventivo 2025 ha anche l’obiettivo di creare i necessari margini di manovra per poter raggiungere gli obiettivi del programma di legislatura 2023-2027. Il riequilibrio dei conti pubblici costituisce pertanto una premessa indispensabile per poter avere progettualità, ma anche per poter sostenere gli importanti investimenti pianificati. Senza questo riequilibrio anche gli investimenti ne potrebbero risentire.
Il contesto permane purtroppo fragile e richiede interventi a corto e medio termine, che considerino anche la necessità di ammortizzare il capitale proprio negativo. Questo esercizio, per poter avere successo, richiede una collaborazione ai vari livelli istituzionali. Le misure proposte creeranno dibattito e contrapposizioni dettate dalle differenti sensibilità presenti in Parlamento e nel Paese, ma fondamentale sarà la volontà di tutti di superare queste divergenze in uno spirito di collaborazione, coscienti che finanze pubbliche sane sono nell’interesse di tutti. Il contesto finanziario potrebbe peraltro diventare ancora più difficile considerando per esempio che la Confederazione sta preparando un pacchetto di risparmio che potrebbe avere importanti conseguenze per i Cantoni, senza dimenticare gli importanti impatti finanziari che potrebbe avere la votazione del mese di novembre 2024 concernente il finanziamento uniforme delle prestazioni nell’ambito della LAMal. Altri importanti temi sono aperti a livello federale che potrebbero rendere ancora più difficile il contesto finanziario dei Cantoni.
Con il preventivo 2025 sono presentate ulteriori misure di rientro finanziario per un ammontare di circa 72 milioni di franchi, in parte di competenza del Governo, in parte di competenza del Parlamento, che si aggiungono alle misure già decise con il preventivo 2024 e che prevedevano un impatto anche negli anni seguenti per un importo di circa 60 milioni di franchi; ciò che porta a un importo totale di circa 132 milioni di franchi il totale delle misure che incidono sul 2025.
Le ulteriori misure proposte con il preventivo 2025 toccano tutti gli ambiti, dal personale, ai beni e servizi, ai trasferimenti e sono da considerare complessivamente nell’ottica di un’equa partecipazione di tutti i settori al risanamento dei conti cantonali. Sono state considerate anche misure a conferma dei ricavi.
Il preventivo presenta un disavanzo di 64 milioni di franchi, un autofinanziamento di 168.9 milioni di franchi e un grado di autofinanziamento del 58.2%. Considerato un onere netto per investimenti di 290.1 milioni di franchi, mantenuto quindi a livelli elevati, il disavanzo totale ammonta nel 2025 a 121.2 milioni di franchi e il debito pubblico a fine 2025 dovrebbe superare l’importo di 2.8 miliardi di franchi. Il capitale proprio resta negativo e potrebbe attestarsi, tenuto conto dei dati di preconsuntivo 2024 e di preventivo 2025, a -345.9 milioni di franchi.
La spesa corrente (spese totali, dedotti i contributi da riversare e gli addebiti interni) cresce di 145.2 milioni di franchi rispetto al preventivo 2024 (+3.7%); escludendo i contributi per i profughi ucraini, che sono coperti dalla Confederazione, la spesa corrente aumenta di 106.6 milioni di franchi (+2.7%). Gli aumenti di spesa maggiori si riscontrano per le spese di trasferimento (+80.1 milioni di franchi) e per le spese sul personale (+46.6 milioni) sulle quali incidono in particolare due fattori: l’esito della votazione popolare relativa alle misure di compensazione legate alla riduzione del tasso di conversione del sistema previdenziale per 15.3 milioni di franchi e l’effetto dovuto allo scioglimento di un accantonamento di 6 milioni di franchi sulle spese per il personale, registrato nel 2024 e che non si riprodurrà nel 2025. Rileviamo inoltre che il Consiglio di Stato ha riservato un budget di 5.9 milioni di franchi per l’adeguamento dei salari dei dipendenti cantonali che permette di riconoscere un rincaro dello 0.5%
I ricavi correnti (ricavi totali, dedotti i contributi da terzi da riversare e gli accrediti interni) aumentano di 212 milioni di franchi rispetto al preventivo 2024 (+5.6%); escludendo i ricavi per la gestione dei profughi ucraini, l’aumento dei ricavi è di 162.7 milioni di franchi, pari al 4.3%. L’incremento riguarda in particolare la crescita dei ricavi da trasferimento (+106 milioni) e dei ricavi fiscali (+55.6 milioni).
Il presente messaggio contiene anche il piano finanziario 2026-2028. I dati di piano finanziario evidenziano la necessità di ulteriori sforzi di riequilibrio nell’ambito dell’allestimento dei prossimi preventivi. Ricordiamo anche che l’accumulo di capitale proprio negativo rende questo compito ancor più impegnativo in quanto il freno ai disavanzi prevede di ammortizzare il saldo negativo del capitale proprio (saldo di compensazione negativo).
La situazione finanziaria permane difficile e fragile e necessita di una forte e concreta volontà di azione che coinvolge sia il Governo che il Parlamento. Tutti dovranno partecipare in maniera attiva a questo sforzo attraverso una collaborazione ai vari livelli istituzionali, ricordando che la questione finanziaria, se non risolta per tempo, diventerà ancora più difficile da affrontare, riducendo la capacità progettuale e di investimento e quindi le possibilità di raggiungere gli obiettivi del programma di legislatura 2023-2027.