ticinolibero
Cantonali 2023
02.02.23 - 11:450

Christian Fini: "Non solo lingue di asfalto: inseriamo le autostrade nell'ambiente circostante"

"Da Airolo a Chiasso diverse porzioni di territorio pregiato potrebbero essere riunite e restituite alla popolazione, al settore agricolo, allo svago, attraverso delle coperture parziali dell’A2, per un nuovo concetto e visione del territorio"

di Christian Fini*

Forse c’è chi fatica ad ammetterlo e può suonare strano sentirlo, ma in questi decenni l’autostrada ci ha diviso. Il collegamento che ci ha permesso di essere più veloci nei nostri spostamenti e più capillari, ha diviso il territorio ticinese e noi stessi.

Spesso ci dimentichiamo che i progetti globali andrebbero caratterizzati dalle particolarità locali di un territorio. Nel nostro caso però, nel corso degli anni ben poco è stato fatto. E così ci ritroviamo con una lingua di cemento lunga ben cento chilometri, altamente trafficata, che sferza il nostro Cantone, senza che nessuno nel corso degli ultimi decenni abbia mai pensato a misure concrete per il suo inserimento nell’ambiente circostante.

Sia chiaro, l’autostrada come altri assi viari è importante e non va demonizzata. Certo è che da Airolo a Chiasso diverse porzioni di territorio pregiato potrebbero essere riunite e restituite alla popolazione, al settore agricolo, allo svago, attraverso delle coperture parziali dell’A2. Progetti questi che a Nord della Alpi e nei paesi vicini come Germania, Olanda e Danimarca sono usuali da diversi anni, già in fase di progettazione, poiché sono proprio le Amministrazioni a richiedere un inserimento sostenibile delle infrastrutture stradali.

Interventi di questo tipo permetterebbero di ridare maggiore qualità di vita alla popolazione ticinese, nuove aree di svago, ma anche un nuovo concetto e visione di territorio. Poiché credo e auspico che il nostro Cantone, non può essere unicamente contraddistinto da un lungo serpente di fari che da mattina a sera lo sferzano.

Ricordiamoci che, sono sempre di più le persone che in Ticino decidono di mettere radici in aree caratterizzate da una maggiore qualità di vita, e che investimenti e realizzazioni di questa portata, potrebbero essere un vero e proprio motore per l’economia e il settore delle costruzioni ticinesi, in un periodo contraddistinto dalla pandemia e dal recente conflitto bellico.

Quindi che fare? Di progetti per la valorizzazione del territorio in Ticino ne abbiamo sentito parlare spesso, anche con parole e slogan roboanti, con l’intento di parlare alla pancia delle persone. Si stipulano lettere d’intenti, convenzioni, e poi? Per la più parte delle volte rimangono impolverati nei cassetti di non meglio precisati uffici federali, perché prima di tutto manca la determinazione e la volontà politica.

È arrivato il momento di cambiare questa modalità. Non possiamo farci superare dagli eventi né tantomeno esserne in balia. Dobbiamo avere una visione lungimirante, dare un’impronta a questo Cantone e impegnarci sin d’ora per un futuro sostenibile e per una maggiore qualità di vita per noi stessi e per chi verrà dopo di noi. Quanto sarebbe bello poter chiudere gli occhi vicino all’autostrada nel Basso Mendrisiotto, nella valle del Vedeggio, in Riviera, o in Alta Leventina, e riaprendoli poter vedere al posto di un serpente di fari, un’area di svago dove fare sport o passeggiare. Tutto ciò non è utopico ma fattibile, ci vuole volontà, serietà e determinazione. Partiamo da qui!

*Presidente PLR Gravesano e candidato al Gran Consiglio

Potrebbe interessarti anche
Tags
ULTIME NOTIZIE Archivio
© 2024 , All rights reserved

Stai guardando la versione del sito mobile su un computer fisso.
Per una migliore esperienza ti consigliamo di passare alla versione ottimizzata per desktop.

Vai alla versione Desktop
rimani sulla versione mobile