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TiPress/Pablo Gianinazzi
Cantonali 2023
08.03.23 - 12:210

Brenno Martignoni: "UDC braccio armato del PLR? Un'infausta sortita!"

"Comunque é evidente che l’UDC incrocia pure matrici liberali radicali. Nella misura in cui ne condivide i principi e, a volte li fa propri, sul fronte"

Di Brenno Martignoni *

Affermazioni che danno per scontate “le origini dell’anima UDC in Ticino”. Facendo passare apoditticamente che “oggi sono gli esponenti di Area Liberale a dettare la linea”. Nulla di vero. Anzi, persino, inaccettabile la definizione, infelice e sopra le righe, che affibbia ai democentristi di essere, addirittura, il “braccio armato” dei liberali. Un’idea che fuggo e che mi induce a reagire di impeto. Rispedendo al mittente tali infauste sortite.

Se risalgo ai miei debutti giovanili in GLRT, ritrovo i modi e le idee che porto avanti, tutt’ora, quale esponente UDC. Un partito a tutti gli effetti. A respiro nazionale. Con regole interne per maturare le proprie volontà. Verso le diverse sensibilità liberali e sociali.

Dopodiché, è evidente che l’UDC incrocia pure matrici liberali radicali. Nella misura in cui ne condivide i principi e, a volte li fa propri, sul fronte. “I migliori UDC sono tutti ex liberali.” Me lo disse tempo fa un ex collega  confederato, ora anche lui UDC (SVP). Per quanto mi concerne, il mio sbocco nell’Unione democratica di centro, non può prescindere dal Movimento, libero e indipendentista IL NOCE, molto capillare sul territorio fin dalla sua costituzione. Uguale condensato di tenacia per la sovranità e l’indipendenza del nostro Paese.

Mai come ora, partendo dai livelli locali, abbiamo bisogno di presidiare le mura. Di difendere con intelligenza le nostre conquiste. Riaffermando le vocazioni a misura della gente e le sue sensibilità rivolte a una socialità amica. Da noi, il partito agrario, è nato a Bellinzona un secolo fa. Da un risoluto manipolo di “operai della terra”.  Non a caso, sempre a Bellinzona la gente, nel 2001, ha bocciato la vendita delle Aziende municipali di Bellinzona. La rivolta delle Officine del 2008 è fieramente partita dal cuore della Capitale! Quello che importa è la “sacra fiamma”. Quello spirito di servizio che da sempre è motore che spinge a metterti a disposizione attivamente e con passione della collettività. Altrimenti, tutto si traduce in rigide logiche partitiche che, oggi più che mai, fanno acqua, di fronte a inarrestabili moti popolari che chiedono di dare anzitutto spazio alle persone e alle loro idee, piuttosto che alle compagini a senso unico. Deputate e deputati, aperte e aperti, che dal prossimo aprile, possano rappresentare, libere e liberi, la pluralità delle sensibilità di questo Cantone. Prima di cadere, senz’anima, ai piedi di interessi precostituiti.

* candidato al Gran Consiglio per l’UDC

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