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Cantonali 2023
12.03.23 - 09:190

Zali: "Una non rielezione sarebbe una grossa delusione. Un leghista non può avere a cuore l'ambiente?"

Il Consigliere di Stato ha parlato dei suoi progetti futuri e ragiona: "Che si tratti della perdita di un seggio come partito o di un sorpasso da un collega di lista vuol dire che si è persa la fiducia dell'elettorato e non può che fare male"

BELLINZONA - Una non rielezione sarebbe una forte delusione: non ha dubbi, Claudio Zali. E non si ritiene "troppo verde". In una ampia intervista al Mattino, il leghista sottolinea quanta voglia ha ancora di sedere in Consiglio di Stato.

"Mi sono candidato perché continuo a credere molto in quello che faccio e sono determinato ad almeno avviare entro il nuovo quadriennio i cantieri delle grandi opere infrastrutturali di cui il Ticino ha bisogno, oltre a continuare a perseguire una politica priva di eccessi ma decisa a fare ulteriori grandi passi avanti in direzione di un Ticino sostenibile ed in giusto equilibrio con il proprio ecosistema", spiega.

Tanti i temi, tra cui le istanze discusse con Berna come le opere relative alla viabilità e a livello cantonale il lupo, di cui tanto si parla:"Occorre pertanto un allentamento delle attuali norme di protezione, che pongono notevoli ostacoli procedurali e sono dunque di difficile applicazione pratica. L’Ufficio caccia e pesca del mio dipartimento ha comunque proceduto a due abbattimenti, ma la situazione si preannuncia tesa anche per la prossima stagione di alpeggio. Urgono perciò nuove regole da parte federale". In caso di rielezione, l'argomento che più gli sta a cuore è la rete Tram-treno del Luganese, assieme al processo di decarbonizzazione.

In caso di rielezione, appunto: il suo seggio è "minacciato" dall'interno, con il democentrista Piero Marchesi che sta cercando di scalzarlo (anche se le proiezioni sono a favore del leghista), non senza polemiche da ambo le parti. Zali non lo cita mai durante l'intervista però non  ha dubbi. "La non rielezione di un Consigliere di Stato uscente in Ticino è un evento clamoroso. Che si tratti della perdita del seggio del partito o del sorpasso da parte di un collega di lista, significa comunque che si è persa la fiducia dell’elettorato e questo non può che fare male. Ma è il verdetto di chi si è recato alle urne, per cui è giusto così e occorre farsene una ragione. Ma poi, magari dopo una pausa di riflessione, ci deve essere la ripartenza".

In merito a chi gli dice che è "troppo verde", sottolinea che invece da sinistra lo vedono come "un ambientalista di facciata”. "Come vede, accontentare tutti è difficile e non si è mai della giusta tonalità di colore. La protezione dell’ecosistema, in ogni caso, fa parte dei compiti attribuiti al Dipartimento del territorio, ragione per cui occuparmi seriamente dell’ambiente è incluso nel mio mansionario. E cerco di farlo bene. Io credo che la protezione del nostro territorio dai cambiamenti climatici innegabilmente in atto, come pure dalle conseguenze degli errori del passato, appartenga a pieno titolo in quella nozione di difesa del Ticino, oltre che dei ticinesi, che è propria del pensiero leghista. Ma poi dove sta scritto che un leghista non può avere a cuore l’ambiente?".

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