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Cantonali 2023
12.03.23 - 14:330

"Se mi assumi ti voto... Ah no, sei a Breganzona". Togni: "Ma il lavoro deve essere sotto casa?"

Il candidato liberale radicale si è visto chiedere un posto di lavoro in cambio di un voto, ha rilanciato un "Parliamone", ma la risposta non è stata quella che si aspettava

BELLINZONA - Un voto in cambio di un lavoro? Era la richiesta, tra il serio e il faceto, di un possibile elettore al candidato liberale al Gran Consiglio Andrea Sacha Togni. Ma alla fine si è trasformata in uno scambio di messaggi dove la persona si è defilata perchè il luogo di lavoro sarebbe stato troppo lontano.

Cosa dedurre da ciò? Si deve dar ragione a chi sostiene che non c'è la voglia di lavorare? L'augurio, ovviamente, è di no.

Restando ai fatti: Togni ha inviato, come la maggior parte dei suoi colleghi, un messaggio esortandoli a votarlo. 

"Se mi assumi ti voto", è stata la risposta. E qui probabilmente il liberale ha spiazzato il contatto, dicendogli: "Parliamone". Nella vita è infatti un imprenditore.

"Eh ma ho visto ora che sei a Breganzona", così è stato chiuso lo scambio di messaggi. 

"Non sarà “politically correct”, ma davvero è normale che il lavoro debba essere “sotto” casa, flessibile, parziale, con tante vacanze, … e naturalmente molto ben retribuito?", scrive Togni sui social. 

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