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Elezioni 2019
28.02.19 - 13:560

"Un ennesimo pasticcio per superficialità". Pronzini di nuovo all'attacco

Questa volta a finire nel mirino del deputato è la ristampa delle schede, necessaria dopo la riammissione di Xenia Peran. "Non potevano aspettare la decisione del Tribunale Federale?". Per Coduri i costi saranno limitati

BELLINZONA - La riammissione di Xenia Peran nella lista di Lega Verde per il Consiglio di Stato ha fatto sì che il Cantone dovrà ristampare tutte le schede elettorali e rispedirle. I costi? Secondo quanto dichiarato dal Cancelliere Arnoldo Coduri al Corriere del Ticino “non saranno grandi spese perché si tratta di una scheda, saranno quindi sostenibili. Vi saranno sicuramente spese di spedizione maggiori, perché dovendo ritardare l’invio le buste non si potranno mandare per posta B, ma per posta prioritaria altrimenti potrebbe non essere garantito l’arrivo agli elettori nella settimana dell’11 marzo”.

La nuova scheda sarà di colore diverso, nel caso in cui qualche comune abbia già spedito il materiale e dunque gli elettori si trovassero con due schede diverse, una con Peran e una senza. I grandi Comuni non avevano ancora inviato nulla.

Sul caso si china Matteo Pronzini con un’interpellanza. Per lui, si tratta “dell’ennesimo pasticcio da parte del Governo. Ancora una volta per una superficialità ed un atteggiamento non professionale e poco serio da parte del Consiglio di Stato alla collettività verranno causati dei costi finanziari inutili”.

A suo avviso, “il Consiglio di Stato era a conoscenza che la candidata esclusa dalla lista del Consiglio di Stato (ma non da quella del Gran Consiglio) aveva inoltrato ricorso al Tribunale Federale e poteva ragionevolmente pensare che quest'ultimo si sarebbe espresso in tempi brevi. Risulta di conseguenza incomprensibile che il Consiglio di Stato non abbia tenuto in considerazione che il Tribunale Federale avrebbe potuto accettare il ricorso con il conseguente rinserimento nella lista per l’esecutivo della candidata esclusa”.

E invia un’interpellanza, dato che il “non averlo fatto e l’aver proceduto con la stampa e la distribuzione ai comuni della lista è stato un atto estremamente superficiale e non rispettoso della collettività, chiamata ora a pagare per questa negligenza del Consiglio di Stato”. 

Vuol sapere:

"1. Perche il CdS non ha atteso l'esito del ricorso prima di stampare ed inviare il materiale ai comuni sapendo che lo stesso sarebbe stato evaso in tempi celeri da parte del Tribunale Federale?

2. A quanto ammonta il costo per la ristampa del materiale di voto?

3. A quanto ammonta il costo, nel complesso, per i comuni per il doppio lavoro di preparazione del materiale di voto?

4. A quanto ammonta la differenza di costo per l’invio del materiale con la posta A al posto della posta B?

5. Concorda che i costi supplementari (lavoro di preparazione e costi di invio) non devono essere messi a carico dei comuni ma dall’amministrazione cantonale?

6. Come può garantire la regolarità del voto per i cittadini all'estero considerato che hanno già ricevuto il materiale errato?"

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