LUGANO – Cosa succede in casa Lega dei Ticinesi? Ghiggia ha addirittura accusato il Movimento di essere pieno di traditori e ha lanciato un pesante j’accuse a Boris Bignasca. Da noi interpellato, il figlio del Nano si è trincerato dietro un “no comment”.
Per Ghiggia, aver detto, a poche settimane dalle elezioni, che appunto Giuliano Bignasca non avrebbe amato questa Lega, è stato controproducente. Ma Bignasca junior ha insistito dicendo che forse l’era dei Colonnelli è finita, ieri.
Norman Gobbi ha parlato della necessità di non essere monotematici, ovvero puntare solamente sui rapporti con l’UE, ma di aprirsi anche ad altri argomenti. Zali ha concordati sottolineando che il filone ambientale è stato poco cavalcato.
Gobbi è convinto anche che serva una nuova organizzazione. Un argomento su cui glissa Michele Foletti, intervistato da La Regione. Non nega, però, di rappresentare l’area istituzionale. “Il discorso politico è sempre il solito: se non fai gruppo in Gran Consiglio, fai il barricadero. Se fai gruppo segui i lavori delle commissioni. Se si è in Consiglio di Stato con due rappresentanti cerchi di costruire. È il sistema consociativo che porta a questo. Se si vuole tornare alla Lega delle origini bisognerà perdere i due consiglieri di Stato e tornare a fare i barricaderi. In questo modo si riconquistano i consensi e si ritorna in governo. E il gioco ricomincia”, spiega.
Qualcuno, all’indomani delle cantonali, aveva parlato di lasciare il Consiglio di Stato. Per Foletti, “prima facevamo il gioco del calimero. Con due consiglieri di Stato non possiamo più fare questo gioco”. Ma dunque? Per ora, non ci sono ricette. Per spiegare come mai si siano persi così tanti voti, la sua teoria è: “Il ragionamento degli elettori potrebbe essere stato il seguente: ‘siamo contro l’Europa, premiamo l’Udc. Per i temi sociali andiamo su verdi e sinistra radicale”.