BELLINZONA - Anche in casa socialista le parole di Merlini, che ha attaccato tanto Cheisa quanto Carobbio (seppur in modo meno forte) non sono piaciute.
A replicare ci ha pensato l'ex presidente socialista Gilbert Jorio. "Merlini contro tutti, se stesso compreso", afferma, ripercorrendo le tappe della campagna: "La sera del primo turno invoca il voto utile della sinistra, due settimane dopo spara addosso alla candidata della sinistra".
Parlando di Marina Carobbio l'ha infatti definita "una politica con esperienza, ma ha una visione statalista della società e vuole delegare sempre più compiti allo Stato, sottraendoli alla responsabilità individuale. Il suo partito si è opposto al finanziamento unitario delle cure stazionarie e ambulatoriali, essenziale per contenere i costi della salute. Si è opposto anche al moderato incremento delle deduzioni fiscali per i figli a carico, una misura importante per il ceto medio. Per non parlare dei continui ostacoli frapposti a chi fa impresa e crea posti di lavoro”.
"Decisamente Merlini e il suo partito non sanno più che pesci pigliare e sono in balia di uno spin doctor fenomenale. Mettere in bocca all’avversario politico dichiarazioni mai fatte è di una bassezza assoluta e non è degno di qualcuno che vuole rappresentarci a Berna", prosegue Jorio.
"Tanta aggressività probabilmente perché si è capito che il sostegno da parte PPD è tutt’altro che scontato", analizza, per poi concludere: "Di fronte alle denigrazioni personali e ai patteracchi salva-cadreghe, per il Ticino e i ticinesi, la cosa migliore da fare è votare secco per Marina Carobbio".