CASTIONE/LUGANO – Siamo a meno di un mese dalle elezioni e i partiti si sfidano in continuazione, nei dibattiti e pure a distanza. Persino nel parlare di ritrovi elettorali, se è vero che la Lega vanta la semplicità e la concretezza del suo pranzo al Padiglione Conza contro la convention liberale, tanto per dirne una.
Il PLR si è riunito a Castione sabato sera, con 500 persone presenti alla convention. “I candidati al Nazionale hanno ribadito i temi chiave della campagna PLR per le federali: dall’urgenza di completare AlpTransit fino a Chiasso, passando per la necessità di collaborare con l’Unione europea, unico modo serio e costruttivo per evitare alla Svizzera l’adesione. Analogamente sono stati toccati altri tre grandi cantieri di queste federali 2019, ossia la politica climatica - in cui i candidati hanno evidenziato quanto sia fondamentale agire di concerto attraverso misure efficaci e praticabili invece di puntare sui divieti - la riforma dell’AVS - dove si punta decisi su flessibilità e personalizzazione delle rendite - e i costi della salute, dove è stata sottolineata con forza la volontà di imporre a tutti gli attori maggiore trasparenza e far leva maggiormente sulla responsabilità individuale”, spiega il comunicato inviato in redazione.
Dopo un omaggio a Fabio Abate che lascia dopo 20 anni sotto la cupola di Palazzo Federale, spazio a Giovanni Merlini, in corsa per gli Stati: "Ho usato un verbo forte come combattere nella mia campagna, perché nella mia vita politica ho sempre dovuto combattere: non mi è mai stato regalato nulla. Ho dovuto combattere da presidente di questo glorioso partito, ho combattuto da Consigliere nazionale e poi contro la malattia. Il combattimento è quindi entrato sotto la mia pelle. È un termine forte, ma spiega anche quello che sta succedendo nella politica svizzera, diventata più aspra e aggressiva".
I liberali, e l’avevano annunciato, hanno voluto creare una serata un po’ diversa, all’insegna anche della grafica e degli effetti speciali, per sostenere e presentare una volta in più i propri uomini e le proprie donne in corsa per Berna.
La Lega ha optato per l’ormai classico pranzo offerto, questa volta al Padiglione Conza. 800, dicono, i partecipanti (secondo altre fonti, 300 in meno). E il Movimento di via Monte Boglia lancia una frecciata: “Diversamente da altri (vedi PLR) che fanno le convention (?)c on sfoggio di effetti pirotecnici e digitali per attirare una frazione delle presenze contate oggi al Conza, la Lega punta sui temi – dato che ne ha, e parecchi - e non sulle dispendiose scenografie che servono a camuffare la mancanza di contenuti”. Della serie, antagonisti su tutto.
La curiosità era puntata su Battista Ghiggia, che, come fatto in mattinata sul Mattino, ha parlato di attacchi personali sul caso frontalieri e ha ribadito che anche il fondatore Giuliano Bignasca è stato più volte preso di mira in 30 anni “coi soliti mezzucci”.
“Nei prossimi anni si deciderà il futuro della Svizzera: se continuerà ad essere come nazione indipendente e sovrana, o se si ridurrà a colonia di Bruxelles, con i funzionari dell’UE che dettano le leggi in casa nostra ed i giudici stranieri (della Corte europea di giustizia) che le applicano. Sul tema fondamentale delle prossime elezioni, che sono i rapporti con l’UE e non certo l’isterismo climatico, gli schieramenti sono solo due: chi difende la Svizzera (Lega-UDC) e chi invece la svende (il triciclo PLR-PPD-PS più partitini di contorno)”, si legge nella nota della Lega.