LUGANO – Lorenzo Quadri l’aveva preannunciato, sia sui social sia sul Mattino: avrebbe fatto ricorso all’ ombudsman della RSI dopo il servizio del Quotidiano sulla manifestazione del Collettivo R-Esistiamo. Il motivo? L’inquadratura, a suo modo di dire insistita, su “una fascia sfoggiata da un manifestante non identificabile (vedi immagine allegata). La fascia mostra la testata del Mattino della domenica storpiata in “Il razzismo della domenica”, che per lui “si tratta di una diffamazione che la RSI mostra di voler fare propria e di voler diffondere ed amplificare con la prolungata inquadratura. Questo agire costituisce una chiara violazione del principio di oggettività ed equidistanza”.
Ma non è il solo motivo per cui il servizio del Quotidiano non è stato apprezzato da Quadri. “La RSI ha dedicato il servizio d’apertura, della durata di oltre tre minuti, alla manifestazione – invero assai poco frequentata – organizzata il giorno stesso a Bellinzona da un tale collettivo R-esistiamo a sostegno dell’immigrazione clandestina e dei migranti economici e contro la Lega dei Ticinesi ed il Mattino della domenica. Esponenti della Lega dei Ticinesi sono stati personalmente presi di mira, in particolare il Consigliere di Stato Norman Gobbi e la Consigliera nazionale Roberta Pantani. Il collettivo organizzatore è lo stesso che si è reso responsabile dei disordini alla serata di presentazione a Chiasso del progetto di centro asilanti in zona Pasture. La radioTV pubblica si presta dunque a fare da compiacente megafono (pubblicità gratuita) ad un collettivo che inneggia all’illegalità, che prende di mira un domenicale, un movimento politico e singoli esponenti di quest’ultimo; tutto questo, tra l’altro, senza alcun contraddittorio", scrive.
"Nelle cronache della Svizzera italiana del 27 ottobre, edizione principale, la RSI ha pure avuto la compiacenza – sempre senza contraddittorio - di intervistare in forma anonimauno dei rappresentanti del collettivo. Già questa scelta di campo non è accettabile in un’ottica di servizio pubblico. L’attenzione dedicata all’iniziativa del collettivo è dunque ampiamente sproporzionata per rapporto al dovere di cronaca, e giustificabile solo con intenti politici della RSI. Intenti che nulla hanno a che vedere con l’equidistanza e l’oggettività a cui l’emittente è tenuta in ragione del suo mandato di servizio pubblico”, si lamenta Quadri, passando poi alla questione della fascia.
Dunque, “con il presente reclamo si chiede che il Mediatore stabilisca che l’edizione del Quotidiano del 27 ottobre 2018 ha violato il principio di oggettività ed equidistanza, ed in generale il mandato di servizio pubblico, in quanto:
1) Si è fatto volontariamente latore di propaganda faziosa e diffamatoria contro il Mattino della domenica, oltre che contro la Lega dei Ticinesi e singoli esponenti del Movimento, e
2) ha regalato visibilità ingiustificata e compiacente ad un collettivo che inneggia all’illegalità”.