COMANO – Patti Chiari dice la sua: nella sentenza in cui si emetteva un decreto di abbandono per i giornalisti che hanno svolto l’inchiesta sulla Enzo Crotta, la Procuratrice Pubblica rimproverava il programma per il servizio. E Lorenzo Mammone ha annunciato in diretta la pubblicazione sul sito Internet del programma della documentazione usata.
“Patti chiari non ha potuto partecipare agli interrogatori dei testi da parte del Ministero pubblico e non ha potuto controinterrogarli per contestare le loro affermazioni. Patti chiari ritiene di aver condotto un’inchiesta rigorosa e proprio per questo motivo pubblica la documentazione su cui il programma si è basato e risponde alle critiche mosse dal Ministero Pubblico nel decreto di abbandono”, si legge.
Su cosa si è basato il servizio? Prima di tutto, sulle foto. Ben “373 fotografie fornite da 4 fonti diverse, scattate in 35 occasioni diverse sull’arco di oltre un anno (2015/2016).”, con interviste a sette ex dipendenti diversi, ognuno interpellato senza sapere chi fossero gli altri, per verificare la veridicità.
Viene precisato che non si è mai detto come i prodotti dell’azienda fossero pericolosi per la salute pubblica. “Si è per contro concentrato su igiene e pulizia degli ambienti in cui i prodotti della Enzo Crotta SA venivano confezionati, in particolare quelli cosiddetti di quarta gamma. Si tratta cioè di insalate destinate al consumo immediato, prodotti per i quali valgono standard igienici particolarmente elevati, che si riflettono sul prezzo al quale sono venduti. Consumatrici e consumatori hanno quindi il diritto di attendersi una qualità che la Enzo Crotta SA non era invece manifestamente in grado di garantire, come documentano i rapporti dei laboratori che seguono”.
Sono così riportati alcuni rapporti di ispezione, in cui si riportano problemi di igiene, anche a causa di carenze nelle attrezzature, vetuste e difficilmente adattabili alle norme igieniche. Per di più, si parla di un topo morto e altri tre segnalati dal personale, oltre a escrementi e una quindicina di ratti.
“Questi i documenti e le informazioni sui quali si è basata l’inchiesta di Patti chiari e la decisione di informare l'opinione pubblica. Li abbiamo pubblicati per spiegare il metodo di inchiesta giornalistica alla base di tutti i nostri servizi e per permettere a tutti di farsi un’opinione e di decidere se davvero il servizio dedicato alla Enzo Crotta SA ha mostrato “una situazione relativamente difforme dalla realtà circa l’igiene all’interno dell’azienda”, come si sostiene nel decreto di abbandono”, si legge ancora.