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Tribuna Libera
21.12.16 - 13:450
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Uffici pubblici: il Cantone non abbandoni il Mendrisiotto

di Maurizio Agustoni, Giorgio Fonio, Luca Pagani, PPD

In occasione del dibattito sul Preventivo 2017, in risposta a una domanda di Luca Pagani, il Consigliere di Stato Norman Gobbi ha indicato, con riferimento a quanto indicato nel capitolo “Progetti” a pag. 76 del Messaggio relativo al Preventivo (“chiusura parziale SERS”), che è attualmente in esame la chiusura del Servizio regionale degli stranieri di Mendrisio, che occupa quattro dipendenti. Dalla lettura del Preventivo emerge poi come alcuni Progetti attualmente in esame potrebbero condurre ad un ulteriore riduzione di posti di lavoro che potrebbero colpire degli uffici cantonali nel Mendrisiotto. Per esempio a pag. 78 si legge che è in corso una “riorganizzazione degli uffici dei registri distrettuali, allo scopo di razionalizzare le risorse”, nel contempo è pure progettata la “riunione delle competenze delle 8 autorità distrettuali di prima istanza (autorità incaricate dell’applicazione della LAFE, ndr.) in’unica autorità con l’obiettivo di garantire una maggiore specializzazione delle prassi nel Cantone”. A pag. 79 il Consiglio di Stato, con riferimento agli Uffici di esecuzione, indica inoltre che “per opportuna informazione, occorre precisare sin d’ora che assisteremo a un’importante riduzione del numero di collaboratori e ciò grazie ai progetti di riorganizzazione in corso”. Il Mendrisiotto è una regione sotto pressione dal profilo occupazionale, la quota di lavoratori non residenti nel distretto è superiore al 55%; la rinuncia a posti di lavoro qualificati e, soprattutto, destinati in priorità ai residenti è quindi particolarmente problematica, così come è problematica la chiusura di uffici, con grave danno per l’utenza. Il trasferimento di uffici pubblici dal Mendrisiotto verso altri Distretti aumenterebbe inoltre la pressione sull’asse di transito nord-sud – sia in relazione ai funzionari residenti nel Mendrisiotto, sia in relazione all’utenza (p. es. l'Ufficio stranieri di Mendrisio tratta circa 30'000 pratiche all’anno) – andando in controtendenza con gli sforzi del Dipartimento del Territorio per la riduzione del traffico. A nostro giudizio è importante che eventuali razionalizzazioni non vadano a scapito di una presenza capillare dello Stato nei diversi Distretti. In questo contesto il Mendrisiotto, nel passato ha già dato un pesante tributo, ad esempio con la chiusura dell'Ufficio del Registro di Commercio e il trasferimento della direzione dell'Ufficio fallimenti, con conseguente riduzione di posti di lavoro e di servizi alla popolazione. I sottoscritti deputati interrogano quindi il Consiglio di Stato come segue: 1. Vi è concretamente il rischio di un ulteriore soppressione di posti di lavoro pubblici nel Mendisiotto? 2. In caso affermativo, in quali ambiti, per quali motivi e con che tempistica? 3. In caso affermativo, come verrà garantito il servizio alla popolazione? 4. In caso affermativo, quali possibilità verranno offerte alle persone interessate? 5. Negli ultimi 10 anni qual è stata, per Ufficio, la variazione dei posti di lavoro pubblici nel Mendrisiotto?Maurizio Agustoni, Giorgio Fonio, Luca Pagani, PPD
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